ARABIA SAUDITA – Riad 30/03/2016. La prima riunione dei Capi di Stato Maggiore degli Stati membri dell’Alleanza militare islamica per la lotta al terrorismo e all’estremismo si è tenuta a Riad lo scorso 27 marzo.
Obiettivo fissato dai rappresentanti militari è quello di “drenare le risorse dei terroristi”. Il centro operativo dell’Alleanza avrà sede a Riad e vi parteciperanno Arabia Saudita, Giordania, Emirati Arabi Uniti, Pakistan, Bahrain, Bangladesh, Benin, Turchia, Ciad, Togo, Tunisia, Gibuti, Senegal, Sudan, Sierra Leone, Somalia, Gabon, Guinea, Palestina, Comore, Qatar, Costa d’Avorio, Kuwait, Libano, Libia, Maldive, Mali, Malaysia, Egitto, Marocco, Mauritania, Niger, Nigeria, Yemen. Il portavoce dell’Alleanza e consigliere del ministro della Difesa saudita, generale Ahmed Asiri, ha dichiarato che l’alleanza ha discusso su una strategia unitaria per combattere il terrorismo attraverso una partecipazione in parallelo di tutti i suoi membri, attraverso un lavoro concertato e comune, compatibile con le attività delle organizzazioni internazionali. Nel corso della riunione sono state trattate quattro dimensioni importanti della lotta contro il terrorismo: media, ideologica, finanziaria e militare. Ha posto in risalto che per quanto concerne i media e gli aspetti ideologici, questi ultimi risulteranno maggiormente integrati se chi dovrà pianificare le relative strategie sia in grado di ideare un messaggio chiaro per contrastare le deviazioni terroristiche e per veicolare prevenzione e correzione. In relazione allo scambio d’intelligence tra i paesi dell’Alleanza, Asiri ha affermato che questo punto rappresenta uno dei più grandi risultati ottenuti dal Centro operativo: verrà creato un database di informazioni di intelligence che sarà messo a disposizione di qualsiasi Paese esposto ad atti terroristici; oltre a ciò, tale scambio contribuirà a fornire assistenza ai Paesi che la richiederanno, congiuntamente ad una tutela internazionale. Il Gen. Asiri ha sottolineato che, sul lato finanziario, l’Alleanza si impegnerà ad individuare le fonti di finanziamento delle operazioni terroristiche, operando in base a leggi e agli standard internazionali, respingendo il principio di unilateralità e rispettando comunque. la sovranità dei singoli paesi.