Libia. Sfiduciato Zeidan

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LIBIA – Tripoli 11/03/2014. Il parlamento della Libia ha sfiduciato il premier Ali Zeidan dopo che una petroliera carica di petrolio partendo da un porto controllato dai ribelli ha rotto il blocco navale.

I parlamentari hanno chiesto un voto di sfiducia contro Zeidan dopo che una nave battente bandiera nordcoreana aveva dotto il blocco navale e il ministro della Difesa Abdullah al-Thinni è stato nominato primo ministro ad interim.

In precedenza, funzionari libici avevano detto di avere il «controllo completo» della petroliera mentre cercava di lasciare il porto di Sidra; ma i ribelli avevano respinto l’affermazione. Occorre ricordare che i ribelli separatisti hanno occupato tre principali porti orientali da agosto 2013.

Loro obiettivo è quello di ottenere una quota maggiore dei proventi petroliferi del paese, così come l’autonomia per la Cirenaica. La petroliera Morning Glory è stata caricata con circa 234mila barili di greggio al terminale petrolifero di Sidra; era la prima nave ad aver caricato petrolio da un porto in mano ai ribelli da luglio 2013. Alcuni parlamentari del Congresso nazionale generale hanno comunicato che il maltempo aveva bloccato le navi della marina dall’inseguimento della petroliera nel Mediterraneo fuori Sidra.

Abdelkader Houili ​​, membro della commissione energia del Gnc, ha detto alla tv al-Nabaa che le navi militari erano state costrette a navigare vicino alla costa e la  petroliera ha approfittato del fatto per tentare il mare aperto.

Il 10 marzo, il parlamento della Libia aveva ordinato alle forze speciali di “liberare” i terminali petroliferi in mano ai ribelli entro una settimana, popola scarsità dei progressi nei colloqui tra funzionari governativi e Ibrahim Jathran, uno dei leader delle milizie anti-Gheddafi e guida regionale delle milizie che oggi controllano il petrolio della Cirenaica. Le richieste dei ribelli comprendono la formazione di una commissione indipendente che rappresenti le tre regioni storiche della Libia, che si occupi della vendita del petrolio e garantire alla parte orientale del paese una quota maggiore dei ricavi. La produzione di petrolio della Libia è rallentata dall’inizio delle proteste nel luglio 2013, privando l’Opec della sua fonte principale di budget.