VENEZUELA. Maduro vuole spostare l’oro da Londra per darlo a Teheran

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Il governo Maduro avrebbe preso l’oro delle riserve internazionali del Venezuela per consegnarlo all’Iran, ha detto la scorsa settimana Bloomberg. I chavisti avrebbero inviato circa nove tonnellate d’oro, pari a 500 milioni di dollari, a Teheran, come pagamento dell’aiuto iraniano per riattivare le raffinerie di gas venezuelane. 

Le riserve internazionali venezuelane erano di circa 6.300 milioni di dollari a gennaio 2020, il livello più basso degli ultimi trent’anni. Per l’Iran, questo accordo significa una nuova fonte di reddito. Per il Venezuela, è un modo per garantire che la fornitura di gas non scenda a zero assoluto, riporta Caracas Chronicle

L’iraniana Mahan Air ha volato più di mezza dozzina di volte in Venezuela in una settimana; la maggior parte dei voli avrebbe portato additivi per gas, pezzi e carburante per aiutare i tecnici a riparare la raffineria di Amuay nello stato di Falcón; gli stessi voli avrebbero caricato anche l’oro a Maiquetía per portarlo a Teheran.

La Banca Centrale del Venezuela starebbe cercando di spostare parte delle riserve auree che si trovano nella Banca d’Inghilterra, offrendo di prendere i fondi attraverso l’Onu e usando la crisi Covid-19 come motivazione. Mesi fa, infatti la Banca d’Inghilterra ha congelato 31 tonnellate di proprietà aurifere del Venezuela, perché il governo britannico e altre 50 nazioni non riconoscono Maduro. 

Stando a Reuters, la Banca d’Inghilterra dovrebbe vendere parte dell’oro e dare i fondi all’Undp. 

La scorsa settimana Maduro ha confermato due nuovi casi di Covid-19 , arrivando a 333 nello stato di Aragua, a un’ora da Caracas; ha aggiunto che 142 pazienti si sono ripresi, il 42% del totale, annunciando un rilassamento del blocco.

Ma nel frattempo si aggrava la drammatica situazione alimentare nel paese, con prezzi di e beni primari ben superiori al salario minimo garantito di 400.000 bolivar. La crisi nel paese è tutt’altro che passata, e lo stanno a testimoniare le pesanti minacce subite dagli operatori sanitari e dai giornalisti che cercano di dare notizie sul reale stato dell’epidemia nel paese. 

L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Michelle Bachelet ha criticato la mancanza di trasparenza in Venezuela nella gestione della crisi del coronavirus, ribadendo che gli stati di emergenza non dovrebbero essere armi per schiacciare la dissidenza, controllare la popolazione o perpetuare il potere.

Lucia Giannini