SIRIA. Ankara si attesta e invia più soldati

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La Turchia ha rafforzato significativamente la sua presenza militare nella Siria nord-occidentale, in un continuo disaccordo con la Russia sulle operazioni antiterrorismo di Damasco nell’area. La televisione turca Haberturk ha detto che l’esercito turco ha inviato circa 300 veicoli militari ai suoi posti di osservazione nella provincia di Idlib, in Siria. Ha poi detto che il convoglio era composto da camion militari, veicoli corazzati e artiglieria semovente.

L’Afp, inoltre, metteva online un video che mostrava un convoglio militare turco che arrivava nel villaggio di Matarim, in una zona militante di Idlib, vicino all’autostrada M4, che collega la città di Saraqeb con Latakia.

La Turchia ha 12 posti di osservazione a Idlib, istituiti nell’ambito di un accordo con la Russia e con l’Iran, per alleggerire la situazione nei pressi del confine turco. Alcuni di questi posti, tuttavia, si trovano ora nel territorio che è stato riconquistato grazie all’impegno congiunto russo-siriano.

Ankara, che a sua volta sostiene una serie di gruppi anti-Damasco a Idlib, sostiene che le offensive siriane hanno ucciso 13 dei suoi uomini questo mese; e ha minacciato di attaccare l’esercito siriano a meno che le forze governative non abbandonino le aree liberate, e ha chiesto a Mosca di “fermare” Damasco.

In precedenza, l’esercito turco si era spinto fino a condurre alcuni attacchi contro l’esercito arabo siriano, riporta Press Tv. Damasco, però, ha giurato di liberare l’intera Siria, compreso Idlib. Secondo il governo siriano, ci sono almeno 70mila militanti in quella provincia, molti dei quali appartengono a Hayat Tahrir al-Sham, già noto come Jabhat di al-Nusra, guppo legato a al-Qaeda.

Il governo turco sostiene che, rifiutando di “contenere” i progressi di Damasco verso il ripristino della sua sovranità sul territorio siriano, Mosca ha violato l’accordo con Ankara riguardo la Siria. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha persino minacciato di abbandonare il processo di Astana, un quadro di colloqui di apice per la Siria che riunisce Mosca, Ankara e Teheran, e le forze turche hanno abbandonato le pattuglie congiunte con le truppe russe nella Siria nord-occidentale.

La Russia, d’altra parte, ha accusato la Turchia di non riuscire a tenere a freno i militanti sostenuti da Ankara a Idlib, che secondo Mosca stavano effettuando attacchi contro le forze siriane e russe.

Non è la prima volta che il coinvolgimento militare turco in Siria ha dato luogo a controversie. Negli ultimi quattro anni, l’esercito turco ha effettuato almeno due operazioni non autorizzate nel nord della Siria per respingere i militanti curdi, che secondo Ankara cercano di rovesciare il governo turco.

Tommaso dal Passo