«l numero dei salafiti è salito a un livello mai raggiunto», ha detto il direttore dell’Ufficio per la protezione della Costituzione, BfV, l’intelligence interna tedesca, Hans-Georg Maassen.
Il servizio di intelligence tedesco presume che in Germania, attualmente, circa 10.800 persone facciano parte della scena salafita. Si tratta di aumento di 500 unità in soli tre mesi; a settembre 2017, il BfV aveva censito 10.300 salafiti; a dicembre 2016 erano 9700.
Tuttavia, prosegue Tegesschau, tg della rete tedesca Ard, solo una minoranza della scena salafita è militante, violenta. La maggioranza agisce politicamente.
Poco più di un anno fa, il 15 novembre 2016, sono state sciolte in Germania una serie di organizzazioni estremiste islamiche; ovviamente il ministero degli Interni non poteva impedire che la scena salafita in Germania continuasse a crescere in modo dinamico. Pur essendo state rallentate sulla strada, le attività dei salafiti si stanno ora spostando dalla strada verso la sfera privata. «La “missione di strada” visibile pubblicamente ha luogo solo raramente», duce il BfV, presumibilmente come conseguenza dei successi investigativi della sicurezza tedesca.
«La radicalizzazione avviene ora meno nelle moschee o nelle organizzazioni salafita sovraregionali. Invece, avviene piuttosto in piccoli circoli e soprattutto su Internet. Da questi si formano anche “reti di donne”, alle quali i servizi di intelligence hanno avuto difficoltà ad accedere. È stata una “sfida speciale”», ha detto Maassen.
All’interno della scena islamista in Germania, secondo il BfV, spicca la presenza degli islamici provenienti dal Caucaso settentrionale che sembrano avere una particolare predisposizione alla violenza. Il BfV fa riferimento agli islamisti che provengono da Cecenia, Daghestan e Inguscezia.
«Sebbene questo particolare gruppo non abbia strutture fisse, la sua consistenza viaggia nel raggio medio di tre cifre. Eppure l’affinità con la violenza, le arti marziali e le armi degli islamisti del Caucaso del Nord richiede l’attenzione delle autorità di sicurezza in Germania», secondo il capo del servizio di intelligence nazionale. «Gli estremisti del Caucaso del Nord, oltre alla guerra cecena nella loro patria, attualmente sono anche coinvolti nei combattimenti in Siria e in Iraq. Sono stati testati in battaglia e rappresentano un alto potenziale pericolo», afferma Maassen.
I luoghi in cui ci sono relativamente molti ceceni islamici sono, secondo il BfV, gli stati della Germania dell’Est, in particolare il Brandeburgo e Berlino.
Ci sono anche punti focali nel Nord Reno-Westfalia, Amburgo e Brema. La radicalizzazione nei nord-caucasici avviene principalmente attraverso i contatti personali. Spesso, il gruppo si sente connesso dalla religione e dalle strutture tradizionali del clan e occasionalmente esistono sovrapposizioni personali tra islamismo e criminalità organizzata.
Tommaso dal Passo