COREA DEL SUD. UAV contro i missili Kim

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La Corea del Sud ha lanciato la scorsa settimana il suo primo gruppo di ricognizione dell’aviazione militare che opererà con droni e mezzi di spionaggio per monitorare le minacce militari nordcoreane.

Il 39° stormo di ricognizione, ospitato in una base aerea nella città centrale di Chungju, a circa 100 km a sud di Seoul, ospiterà mezzi di importanza critica come il velivolo avanzato Global Hawk, RF-16, e l’RC-800 Geumgang Recce. Ci sarà anche un sistema di velivoli senza pilota di media altitudine, riporta Yonhap, che cita una dichiarazione dell’aeronautica militare: «Abbiamo deciso di creare una nuova ala come unità strategica chiave per operare con i nuovi mezzi introdotti e per aumentare le nostre capacità di ricognizione per prepararci meglio alla guerra futura», si legge nella dichiarazione.

I mezzi dello stormo di ricognizione aiuteranno a raccogliere informazioni militari, compresi possibili lanci di missili nordcoreani, indipendentemente dalle condizioni meteorologiche.

«Si prevede che l’istituzione dell’ala contribuirà ad aumentare le nostre capacità di difesa chiave per la transizione del controllo operativo in tempo di guerra», ha detto il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, il generale Lee Seong-yong, durante la cerimonia di fondazione. Il Generale ha detto che è stato anche un «importante risultato della nostra spinta alla riforma della difesa».

I mezzi di ricognizione sono stati operati in precedenza dal 39° gruppo di aerei ricognitori assegnati al 19° Fighter Wing dell’Aeronautica Militare Sudcoreana.

Attualmente, il controllo operativo in tempo di guerra, in caso di conflitto aperto con la Corea del Nord, spetta all’esercito statunitense, che mantiene un contingente di circa 28.500 soldati nel sud della penisola.

Tuttavia, i due paesi hanno tenuto colloqui sul trasferimento dell’Autorità di controllo operativo in tempo di guerra, Opcon, alla Corea del Sud da parte delle forze armate statunitensi, Usfk, senza però aggiungere alcuna conclusione fino ad ora.

Lucia Giannini