COREA DEL NORD. Venti di guerra si addensano sulla penisola coreana

376

Anche Pyongyang ha messo da perte i negoziati proprio come Trump ha fatto pubblicamente tempo fa.

La Corea del Nord ha escluso i colloqui e minacciato di aumentare il suo arsenale nucleare lanciando un nuovo avvertimento agli Stati Uniti, proprio mentre il Presidente Donald Trump è impegnato in un tour in Asia. Trump arriverà in Corea del Sud martedì, dopo la prima visita in Giappone.

L’agenzia nordcoreana Kcna ha  pubblicato una serie di commenti alla visita in cui si afferma che gli Stati Uniti dovrebbero abituarsi ad accantonare l’«idea assurda» che Pyongyang possa cedere alle sanzioni internazionali e rinunciare alle sue armi nucleari, aggiungendo che è «alla fase finale per completare la sua deterrenza nucleare».

«È meglio smettere di sognare ad occhi aperti l’apertura di colloqui di denuclearizzazione con noi (…) La nostra spada nucleare autodifensiva sarà sempre più affilata, a meno che la politica ostile degli Stati Uniti nei confronti della Rpdc non venga abolita una volta per tutte», riporta l’agenzia nordcoreana. La Casa Bianca ha dichiarato che Trump pronuncerà un discorso all’Assemblea nazionale della Corea del Sud e solleciterà “«una soluzione comune di fronte alla minaccia condivisa».

Le minacce di Pyongyang non si fermano e Kcna ha pubblicato una serie di lanci minacciosi verso gli Usa e il loro presidente: «Allo stadio attuale, in cui la Rpdc si avvicina alla fase finale per il completamento della forza nucleare, gli Stati Uniti devono abbandonare il pensiero folle che la Rpdc possa rispondere positivamente alla sua banditesca richiesta e non dovrebbero fantasticare di negoziati di denuclearizzazione con la Rpdc».

«Per la Rpdc, questa è l’opzione strategica irreversibile e inevitabile per sostenere la potente deterrenza bellica per la difesa del paese (…) La Rpdc non si oppone al dialogo, ma non tratterà mai la questione relativa agli interessi supremi del paese e alla sicurezza dei suoi cittadini, né avrà alcun interesse in un simile dialogo e negoziato (…) Gli Stati Uniti fanno meglio a lasciar perdere la loro folle ambizione».

Antonio Albanese