Les étoiles de Sidi Moumen

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ITALIA – Roma 18/05/2016. È uscito in Italia il libro “Les étoiles de Sidi Moumen”, ossia il romanzo che storia dei ragazzi che si sono fatti saltare in aria in una serie devastanti di attentati terroristici a Casablanca nel 2003.

Mahi Binebine, l’autore, è stato a Roma il 17 maggio per presentare la sua opera che da noi ha il titolo “Il Grande Salto”, edito da Rizzoli. Si tratta di un testo di estrema importanza, in cui Binebine va all’origine del terrorismo suicida.
Il romanzo, che prende spunto dagli attentati di matrice islamica che colpirono Casablanca il 16 maggio 2003, cerca infatti di andare oltre l’orrore dell’atto finale, andando a ritroso nel tempo per capire come e perché dei ragazzini della bidonville di Casablanca, Sidi Moumen appunto, si siano potuti trasformare in portatori di morte. Binebine si è recato nella bidonville, ha parlato con le persone per cercare di risalire all’origine di tutto, per comprendere, sola chiave possibile per sradicare la violenza. Incontra le famiglie, percorre le strade, parla con la gente. E scrive un romanzo, in cui l’invenzione letteraria aiuta a comprendere una scelta tanto incomprensibile quanto definitiva, una storia di indottrinamento ed emarginazione.
“Les étoiles de Sidi Moumen”, pubblicato nel 2010, dà voce a uno degli attentatori che racconta la sua storia dalla fine, dall’oltretomba, narrando di come sia cresciuto in fretta, e morto in fretta, in un quartiere discarica di Casablanca, tra famiglie troppo numerose e la lotta spietata contro la miseria. Un inferno cui, a un certo punto, viene promesso il paradiso; come reagire quando non si ha nulla da perdere e la pancia vuota?
Un libro-sfida dunque, oggi più che mai importante.
Binebine, che è anche pittore e scultore, ha organizzato una vendita all’asta di opere artistiche e col ricavato nel 2014 ha inaugurato il centro culturale “Les étoiles de Sidi Moumen”, cha ha dato un nuovo volto al quartiere, con attività per bambini, laboratori di lingua e di pittura. A tagliare il nastro con lui c’era il regista Nabil Ayouch, che nel 2012 ne ha tratto un film di grande successo, “Les chevaux de Dieu“, che ha vinto più di 20 premi internazionali.

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