I siriani di Turchia

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TURCHIA – Ankara 15/09/2015. «Secondo l’Associazione per la Solidarietà con i rifugiati, il numero di siriani in Turchia ha superato i 2 milioni. Di loro, 260mila vivono in tende e prefabbricati.

Il ministero dell’Interno dice che i siriani sono dispersi in 72 delle 81 province turche», ricorda Al Monitor. Secondo i dati del 2014, la sola Istanbul ospita 330mila siriani, a cui occorre aggiungere i rifugiati sparsi per l’Europa. Istanbul è di fatto diventata la nuova “capitale” dei siriani; seguita da Gaziantep con 220mila, terza è Hatay con 190mila. Ma le cifre recenti sarebbero più alte: secondo il quotidiano Sabah ad Hatay ci sarebbero 320mila siriani. Ci sono anche artisti, scrittori e docenti tra i rifugiati siriani e il loro dramma è narrato in un nuovo documentario, chiamato “Selam”, la prima parte è già on line su Youtube; per sopravviene i rifugiati siriani fanno di tutto narra al Monitor. I cittadini siriani candele possibilità hanno creato delle imprese in Turchia per andare avanti: nella prima metà del 2015, di 2.395 imprese create con capitale straniero nel paese, 750 appartenevano a siriani. Le imprese siriane generalmente operano nei settori della ristorazione, edilizia, tessile, calzaturiero, immobiliare, turistico, trasporto e alimentari. In gran parte impiegano altri siriani; mentre molti siriani che lavorano per le aziende turche sono costretti ad accettare salari bassi e dam essere senza assicurazione e sicurezza sul lavoro. Per quelli senza lavoro, la vita è miserabile, solo a Istanbul, tremila siriani vivono di elemosina. L’Associazione industriali e Imprenditori di Gaziantep, riporta Sabah, ha fatto sapere che medici e insegnanti siriani si rivolgono all’associazione per qualsiasi tipo di lavoro, anche per il facchinaggio. L’anno scorso, l’Orsam, cioè Il Centro studi strategici turco per il Medio Oriente ha pubblicato uno studio delle zone in cui vivono i siriani ed ha elencato i problemi che devono affrontare nel processo di integrazione:

• Le differenze di lingua, cultura e stile di vita rendono difficile l’armonia sociale. Anche se è illegale, uomini turchi si sposano maggiormente donne siriane, aumentando i tassi locali di divorzi.

• Il lavoro minorile sta diventando un problema serio.

• È prevista una polarizzazione etnica e confessionale.

• Le difficili condizioni di vita dei siriani e la mancanza di accesso all’istruzione crea problemi sociali, tra cui un aumento dei tassi di criminalità.

• Il rischio per la sicurezza più grave è data dalla possibile reazione violenta della popolazione locale.

Il 20 giugno 2015, Giornata Mondiale del Rifugiato, l’Associazione per la solidarietà con i rifugiati ha elencato i problemi incontrati dai siriani in Turchia:

• circa il 90% dei rifugiati vive fuori dai campi. Alcuni sono stati senza casa per mesi a causa di problemi di lingua, risorse inadeguate e una certa riluttanza da parte proprietari di affittare immobili ai rifugiati;

• sfruttamento del lavoro che comporta lunghi turni orari e bassi salari;

• le vittime di violenze, i minori non accompagnati, le donne sole e gli handicappati trovano molto difficile accedere ai meccanismi di protezione sociale;

• le azioni razziste non vengono puniti, e i rifugiati non sono trattati come una minoranza protetta, ma come persone indesiderate. Ci sono frequenti scontri tra la popolazione locale e i rifugiati siriani a Istanbul, Gaziantep, Hatay, Sanliurfa e Kahramanmaras; con 6 milioni di turchi disoccupati, e i siriani costretti a lavorare a buon mercato, la situazione è esplosiva.