STATO ISLAMICO. Isis vince la sua Cyberwar

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Il trend della comunicazione è stato guidato dell’attacco subito da ISIS contro A’maq, agenzia di Stampa dello Stato Islamico. ISIS ha confessato che gli hacker hanno disabilitato le applicazioni per Firefox e Chrome. Ma, nel contempo, ISIS ha mandato on line i link di A’maq per poter leggere o scaricare i file di interesse in tutti i suoi gruppi facilmente raggiungibili da tutta l’utenza. ISIS, dunque, sapendo che sarebbe stata attaccata ha preparato, come sempre, una via di “salvezza”. Ed ha funzionato, con buona pace degli hacker che a loro volta sono stati attaccati e resi “innocui”.

È fallito, dunque, il tentativo di disabilitare “ISIS virtuale”. Quello che l’Occidente non vuole comprendere è che dietro i “server” di ISIS ci sono gli uomini di ISIS che salvano tutto su diverse postazioni e hanno l’opportunità di poter utilizzare server locati in diverse parti del mondo, che ISIS non usa mai contemporaneamente. Paradossalmente si può asserire che oramai nemmeno ISIS sa dove sono locati i suoi file, visto che l’ordine è per tutti i munasserin “jihadisti virtuali” di salvare i file sui server personali non rintracciabili. Comunque ISIS ha scritto un comunicato ufficiale dove dice che il nemico, pur penetrando la rete, ha fallito perché ISIS usa codici criptati per le sue comunicazioni. E ha canali di riserva per ripristinare la rete comunicativa.

Un altro dato interessante non nuovo, ma significativo, è “il censimento” di chi fa azioni pubbliche contro ISIS. Per censimento si intende scheda anagrafica del giornalista, premier, uomo politico o d’arme, religioso. ISIS oggi ha postato una breve nota sulla giornalista uccisa in Siria che aveva pubblicato tempo fa un post di denuncia-derisione contro le fatwe di ISIS. Ritorna la voce di al Baghdadi, al Adnani e bin Laden, in cui si chiede ai combattenti di essere forti, resistere e combattere fino alla vittoria o alla morte (nella foto). E in tal senso, oggi sono state editate molte grafiche che rappresentano combattenti a prendere in mano la spada o il fucile per combattere.

Infine, continua la campagna di odio contro i cristiani e gli israeliani con un video che mostrerebbe come questi cerchino di rendere il messaggio del Corano impuro.

Redazione

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