RUSSIA. Le armi del Cremlino per i golpisti del Myanmar

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Mosca ha accolto il comandante delle forze aeree del Myanmar, il gen. Maung Maung Kyaw, dando un segnale alla giunta che le armi di fabbricazione russa fluiranno verso la nazione del sud-est asiatico anche se gran parte della comunità internazionale imponesse ulteriori restrizioni.

Il viaggio del comandante della Aviazione birmana a Mosca il mese scorso ha incluso una visita a HeliRussia, la principale mostra di elicotteri del paese, e discussioni con funzionari russi per l’approvvigionamento pianificato di hardware militare, secondo i media russi e del Myanmar, ripresi da Nikkei Asia.

Il gesto è stato anche una dimostrazione di sfida da parte della Russia ai governi occidentali per il colpo di stato in Myanmar. Il bilancio delle vittime dei manifestanti in seguito al colpo di stato è stato di oltre 860 questa settimana, secondo l’Associazione di assistenza per i prigionieri politici, un gruppo per i diritti umani del Myanmar.

A Yangon, la più grande città e capitale commerciale del Myanmar, l’ancora di salvezza diplomatica che la Russia ha gettato alla giunta, è stata assai gradita perché le ha offerto una vestigia di legittimità internazionale, seguita poi dal comportamento equivoco dei membri dell’Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico.

La Russia si era anche unita alla Cina per proteggere il regime militare alle Nazioni Unite come membro permanente del Consiglio di Sicurezza.

L’esercito di Myanmar ha anche cercato buone relazioni con il Vietnam, un compratore di armi russo, e potrebbe esserci un rapporto di amicizia visto che il Vietnam non ha detto una sola parola sul colpo di stato.

Anche Mosca ha il suo vantaggio, dato che ha registrato un costante declino delle esportazioni di armi dal 2010. La Russia è ancora il fornitore dominante di hardware militare nel sud-est asiatico, davanti a Stati Uniti, Francia e Cina. Il Myanmar, secondo un osservatore, serve come “porta d’ingresso” per questo mercato assai lucrativo.

Lo studio dell’Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma, Sipri, rivela che il commercio di armi della Russia nel sud-est asiatico, dal 1999 al 2018, ha raggiunto circa 10,7 miliardi di dollari, seguito dagli Stati Uniti a 8,2 miliardi di dollari, dalla Francia a 3,5 miliardi di dollari, dalla Germania a 2,9 miliardi di dollari e dalla Cina a 2,5 miliardi di dollari. Il commercio è guidato dal Vietnam, sede del più grande esercito del sud-est asiatico, che rappresenta il 61% delle forniture di armi russe.

Il Myanmar è al secondo posto dopo il Vietnam, avendo acquistato circa 1,5 miliardi di dollari in hardware militare dalla Russia nel periodo 1999-2018, pari al 39% delle sue importazioni totali di armi. Le esportazioni di armi russe in Vietnam ammontano a 6,5 miliardi di dollari, con la Malesia che acquista 1,4 miliardi di dollari al terzo posto e l’Indonesia al quarto con 1,1 miliardi di dollari.

I forti legami della Russia con i generali del Tatmadaw, l’esercito del Myanmar, sono stati portati in rilievo da quando il generale Min Aung Hlaing, il comandante in capo, ha organizzato il colpo di stato del 1° febbraio per rovesciare il governo democratico guidato dalla Lega Nazionale per la Democrazia.

La Russia prospera sulle vendite di armi al Myanmar perché i militari hanno avuto opzioni limitate per decenni quando il paese era soggetto a embarghi multilaterali sulle armi per anni, mentre era sotto il governo della sua precedente giunta. Queste restrizioni sono state applicate da Stati Uniti, Unione europea, Australia e Giappone, tra gli altri produttori di armi.

Oltre a stimolare la vendita di armi, che domina le importazioni del Myanmar dalla Russia, sostenere la giunta fornisce a Mosca un modo per far avanzare i suoi interessi strategici nel sud-est asiatico.

La profondità di tali legami era evidente nell’impegno di Min Aung Hlaing con Mosca prima del colpo di stato. Ha visitato la Russia sei volte, rendendola la sua destinazione diplomatica più popolare. Ed è stato durante un’intervista con i media russi nel giugno dello scorso anno che Min Aung Hlaing ha fatto un ampio accenno alle sue ambizioni di entrare in politica dopo le elezioni generali tenutesi pochi mesi dopo.

Pochi giorni prima del colpo di stato, Min Aung Hlaing ha ospitato il ministro della Difesa russo, il generale Sergey Shoygu, hanno firmato un accordo per nuove armi che includeva i sistemi missilistici terra-aria Pantsir-S1 e i droni di sorveglianza Orlan-10 E, esportati per la prima volta.

La svolta di Min Aung Hlaing verso la Russia serve anche per ridurre la sua dipendenza dalla Cina, il principale fornitore di armi del Myanmar. Per i due decenni che vanno dal 1999 al 2018, la Cina ha fornito 1,6 miliardi di dollari di hardware militare al Myanmar, seguita dalla Russia, con 1,5 miliardi di dollari. Il grosso delle forniture russe è stato per potenziare la potenza aerea del Myanmar, con l’acquisto di aerei da combattimento russi come i MiG-29, gli SDU-30 MK e i JF-17.

Luigi Medici