RISIKO. Venti di cambiamento spazzano il Golfo Persico

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Lo scorso 9 aprile, il Financial Times, ha diffuso la notizia di un incontro tra funzionari iraniani e sauditi. Anche se è ancora presto per parlare di una svolta nelle relazioni tra i due Paesi, si tratta di un chiaro segnale positivo, teso a ricucire lo strappo avvenuto nel 2016. Difatti, a seguito prima dell’esecuzione dello sceicco sciita al-Nimr nel 2016 in Arabia-Saudita e poi dell’attacco all’Ambasciata saudita a Teheran, Iran e Arabia-Saudita hanno interrotto ogni rapporto diplomatico.

Un percorso di riappacificazione, al centro della puntata di Risiko (per ascoltare il podcast cliccare qui) che è stato caratterizzato dal ruolo determinante svolto dal premier iracheno, Mustafa al-Kazemi, che già dai primi mesi del 2020 ha cominciato a tessere la sua rete diplomatica per creare le condizioni che hanno portato al recente incontro tra le delegazioni saudite e iraniane.

Dietro il coinvolgimento dell’Iraq – ci hanno spiegato i direttori Antonio Albanese e Graziella Giangiulio – c’è l’interesse del Primo Ministro Al-Kazemi a dare vita ad un nuovo gasdotto, che dovrebbe portare l’oro blu dalle regioni del Golfo fino all’Europa. Si tratta un vecchio progetto che, anche a seguito della recente riconciliazione tra l’Arabia-Saudita e il Qatar, potrebbe concretamente realizzarsi, rimescolando così gli equilibri nel grande gioco dei gasdotti.

E se la Russia ha dato il suo benestare alla costruzione di questa nuova infrastruttura, Cina e Stati Uniti, rischiano di restare a mani vuote. Le prossime tappe di questo percorso di riavvicinamento tra Iran e Arabia-Saudita, saranno fondamentali per capire se questa svolta epocale potrà realmente concretizzarsi.

I contatti sauditi-iraniani hanno acquisito altra rilevanza per il viaggio senza preavviso a Gedda lunedì scorso dell’emiro del Qatar, lo sceicco Tamim bin Hamad Al Thani, e le cortesie eccezionali che ha ricevuto, con il principe ereditario saudita Mohammad bin Salman che lo ha salutato all’aeroporto.

Lo sceicco Tamim era accompagnato dal vice primo ministro e ministro degli Esteri Sheikh Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, mentre una galassia di principi e alti funzionari sauditi erano presenti ai colloqui, tra cui il ministro di stato e membro di gabinetto Prince Turki bin Mohammed bin Fahd; il vice ministro della difesa Prince Khalid bin Salman; il ministro degli Esteri Prince Faisal bin Farhan; e il ministro di stato, membro di gabinetto e consigliere di sicurezza nazionale Dr Musaed bin Mohammed Al Aiban, riporta Asia Times.

In un’intervista con Al Jazeera, il ministro degli esteri del Qatar ha detto: «Accogliamo con favore qualsiasi dialogo o sforzo e uno spirito positivo relativo alle relazioni tra l’Iran e il Golfo, in particolare l’Arabia Saudita, e sosteniamo tali sforzi e crediamo che il dialogo sia un passo costruttivo verso la stabilità della regione».

Teheran ha appoggiato l’idea di un dialogo inclusivo. È in questo contesto che l’Iran ha confermato pubblicamente lunedì che era in trattative con l’Arabia Saudita. Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Saeed Khatibzadeh ha detto che i colloqui si sono concentrati su questioni bilaterali e regionali. Ha aggiunto: «I due paesi e la regione sono interessati a ridurre le tensioni e sperano di raggiungere un’intesa significativa che aiuterà a cambiare l’atmosfera».

Buon ascolto…

Cristina Del Tutto