POLO NORD. Anche Pechino è interessata allo sviluppo della base artica internazionale

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Pechino, dopo Seul, sta mostrando interesse per la cooperazione nel quadro del progetto di costruzione della stazione artica internazionale Snowflake, ha detto Nikolai Korchunov, ambasciatore del ministero degli Esteri russo, un alto funzionario del Consiglio Artico dalla Russia.

«La Cina ha già annunciato che è pronta a partecipare, sta mostrando interesse per il progetto, compresa la fornitura di attrezzature», ha detto Korchunov, riporta Sputnik.

Ha detto che la Corea del Sud ha già deciso che parteciperà alla costruzione. Nel novembre 2020, Korchunov ha annunciato che Seul sta creando un fondo per lavorare con la Russia nel settore dell’energia a idrogeno, e il lavoro sulla stazione Snowflake potrebbe diventare il primo progetto del fondo.

La stazione artica internazionale Snowflake dovrebbe diventare una struttura completamente autonoma alimentata da fonti di energia rinnovabile e combustibile a idrogeno. La stazione sarà composta da diversi edifici a forma di cupola collegati da passaggi. La posizione degli edifici dall’alto assomiglia a un fiocco di neve, motivo per cui il progetto della stazione ha ricevuto questo nome.

Il futuristico laboratorio di innovazione sarà situato ai piedi degli Urali polari sulla terra del popolo Nenets. I moduli a forma di sfera della Snowflake International Arctic Station forniranno tutti i servizi di una moderna stazione di ricerca – laboratori, uffici, spazi per teleconferenze e seminari in loco – alimentando le sue operazioni esclusivamente con fonti di energia rinnovabile e idrogeno.

Si tratterà di una nuova piattaforma unica per la cooperazione internazionale che riunisce ingegneri, ricercatori, scienziati e studenti di tutto il mondo per lavorare su soluzioni audaci che costituiscono una base per la vita e il lavoro nell’Artico.

Snowflake fornirà, nelle intenzioni, opportunità per testare, implementare e sviluppare una vasta gamma di tecnologie, comprese le soluzioni energetiche senza carbonio, che nelle intenzioni dimostrata la loro idoneità andranno all’uso diffuso.

La stazione dovrebbe fornire un campo di prova per eliminare gradualmente le fonti di energia ad alte emissioni nell’Artico, come il gasolio, passando alle energie rinnovabili e all’idrogeno identificando e sviluppando le migliori pratiche e le migliori tecnologie disponibili per una fornitura di energia senza carbonio per gli insediamenti e le strutture industriali nella regione artica.

L’obiettivo non è solo quello di costruire una stazione alimentata da energia rinnovabile e idrogeno, ma accelerare l’introduzione di nuove tecnologie nell’Artico che saranno utili per le persone che vivono nella regione.

Anna Lotti