
Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Jim Mattis, ha detto che si sarebbe recato in Macedonia del Nord prima del referendum sul cambiamento del nome del paese, e ha espresso preoccupazione per una possibile “interferenza” russa nella fase di preparazione al voto.
Mattis, riporta Rfe, ha detto l’11 settembre che la visita si svolgerà questo fine settimana e mira a sostenere gli elettori macedoni nel referendum del 30 settembre. Se il referendum passasse, aiuterebbe a spianare la strada all’adesione alla Nato e all’Unione europea. «Sono preoccupato per (…) il tipo di interferenza che la Russia ha praticato dall’Estonia agli Stati Uniti, dall’Ucraina e ora alla Macedonia», ha detto Mattis. Questa visita, ha detto Mattis, «è a sostegno della loro decisione – la loro stessa decisione sovrana di assicurarsi che sappiano che noi crediamo che dovrebbero essere i nostri amici macedoni a tracciare il futuro del loro paese, e non gli estranei».
Il referendum ha lo scopo di ottenere l’approvazione degli elettori per un accordo che la Macedonia ha firmato con la Grecia a giugno. L’accordo cambia il nome della Macedonia in Repubblica della Macedonia del Nord, ponendo fine a una disputa con la Grecia che dura da decenni. I nazionalisti di entrambi i paesi si sono opposti all’accordo.
Se l’accordo sarà approvato e la costituzione della Macedonia sarà modificata, si aprirà la porta all’adesione della Macedonia all’Ue, e anche alla Nato, cosa alla quale la Russia si è pubblicamente opposta. L’ambasciatore russo a Skopje ha avvertito che la Macedonia potrebbe diventare «un obiettivo legittimo» se le relazioni tra la Nato e la Russia peggiorassero ulteriormente.
In Grecia risono state manifestazioni nazionaliste contro l’accordo; a giugno, Atene ha espulso due diplomatici russi, con l’accusa di aver contribuito a incoraggiare le proteste, e di corruzione per minare l’accordo.
La Macedonia ha visto un flusso costante di funzionari statunitensi ed europei in viaggio verso il paese, incoraggiando gli elettori a presentarsi e votare a sostegno del cambio di nome.
Luigi Medici