Rischio ceceno in Giordania

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ITALIA – Roma 29/06/2014. Il re di Giordania Abdullah II ha incontrato a Grozny il leader ceceno Ramzan Kadyrov.

Non è uscita nessuna notizia precisa su quanto è stato discusso nell’incontro avvenuto la scorsa settimana. Il viaggio di Abdullah era su invito di Kadyrov. Secondo il governo regionale della Cecenia, la diaspora cecena ha tra i suoi luoghi anche la Giordania in cui vivono decine di migliaia di ceceni. Kadyrov si era recato ad Amman all’inizio del 2014 per incontrare il re e invitarlo a Grozny (foto a destra); in quell’occasione, il Jordan Times riportava genericamente di colloqui tenutisi sul Medio Oriente e sulle vie per la pace. È un fatto non usuale che un capo di stato incontri un leader regionale due volte in sei mesi senza incontrare il suo omologo, Vladimir Putin. Molti veterani dele guerre cecene sono diventati una componente significativa all’interno dei gruppi di estremisti islamici internazionali che spaziano in tutto il Medio Oriente e l’Asia meridionale. Lo Stato Islamico dell’Iraq e al-Sham (Isis), sia in Iraq che in Siria, includerebbe nelle sua fila tra 1.000 e 2.000 combattenti ceceni. Con Isis che sta consolidando la propria posizione in Iraq occidentale e che controlla il confine Siria-Iraq, Abdullah e il suo governo sono certamente preoccupati per la situazione ai confini settentrionali e orientali del paese e per la possibilità che i ceceni di Giordania potrebbero unirsi con Isis.
Kadyrov potrebbe essere un alleato chiave per la Giordania nella comprensione e nella gestione di questa parte della diaspora presente nel suo territorio. Da questo punto di vista, l’attenzione di Abdullah per Kadyrov piuttosto che per Putin ha un senso: data la realtà classica dell politica e della società cecena, Kadyrov può offrire informazioni e consulenza in materia. Anche se dovesse avere un’influenza limitata sugli estremisti che combattono in Medio Oriente, Kadyrov possiede una varietà di strumenti a sua disposizione che vanno ben oltre quelli normalmente impiegati dagli Stati, come ha dimostrato in Crimea (AGC: Mercenari ceceni nel Donbass; Ucraina nuova primavera russa). Nel medio e lungo periodo, Abdullah potrebbe non essere l’unico leader straniero a trovare in Kadyrov un interlocutore potenzialmente prezioso: infatti anche se la guerra civile in Siria e il caos in Iraq finissero a breve, che fine farebbero i gruppi di estremisti islamici ceceni.? Dove potrebbero andare? Alcuni sono già in Afghanistan, nuova meta dopo la fine di Isaf; altri potrebbero spargersi per il Medio Oriente per partecipare alla destabilizzazione di altre zone, ritenute no aderenti alla loro visione religiosa. Si tratta di un quadro tattico e professionale bellico di elevata caratura e quindi di grande impatto.