Il presidente della Repubblica democratica del Congo, Joseph Kabila, ha intimato al Ruanda di smettere di essere il “bambino cattivo” destabilizzando i Paesi vicini nella regione. Kabila ha sfidato anche l’Uganda di essere colluso con il movimento M23.
Rispondendo per la prima volta pubblicamente alle scoperte Onu, che dimostrano gli aiuti forniti dagli Stati vicini ai ribelli nella provincia del Kivu settentrionale, Kabila ha detto che il rapporto mostra «la verità su quanto sta avvenendo nella regione e sulle disastrose conseguenze sulla popolazione locale».
Il rapporto Onu incrimina i generali ruandesi nella direzione del M23 e accusa l’Uganda di sostenerli politicamente.
Kabila ha poi denunciato la posizione del Ruanda, oggi membro non permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che dovrebbe giudicare la situazione, e parte coinvolta nella questione.