Il Cyber Califfato tra reale e virtuale

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ITALIA – Roma, 04/02/2016. La presenza non line dello Stato Islamico è molteplice, dal mantenimento delle comunicazioni alla gestione della propaganda.

 

Il Cyber ​​Califfato, riporta Cyber Security Intelligence, comprende sia mujaheddin che sostenitori esterni: alcuni hacker sarebbero stati reclutati dall’esterno e sono responsabili della protezione delle comunicazioni e del mantenimento delle connessioni Internet in Iraq e in Siria, ad esempio. Pochi giorni fa, sulla rete girava la notizia della ricerca di hackerindiani da parte di Daesh, ad esempio. 
La presenza più importante di Daesh è quella sui suo social media, per propaganda, reclutamento e pubblicità delle operazioni belliche. Si questo campo gli Usa e gli alleati stanno combattendo una battaglia dai non facili esiti.

L’amministrazione Obama ha spinto per aumentare la sua collaborazione con la Silicon Valley allo scopo di sfruttare le migliori tecnologie per combattere Daesh. A fine gennaio, membri dell’Amministrazione Obama hanno incontrato, nella Silicon Valley, i vertici delle società informatica globali, nel tentativo di aumentare la partenership pubblico-privato nel settore.
Una squadra proveniente dal settore It privato ha controllato quanto stava facendo gli enti governativi statunitensi: il gruppo ha raccomandato quattro punti: migliore analisi dei dati, utilizzo di campagne comunicative indirizzate piuttosto che messaggi generici, contando più sui partner e terze parti a livello globale, e sfruttando il settore privato.
Daesh oggi sta cercando di incrementare le sue capacità informatiche, utilizzando sempre più gruppi di hacktivist come accade in Palestina con AnonGhost e il Califfatto fantasma, tanto che la minaccia cyber è da considerare in aumento.