Al-Erian: la rivoluzione continuerà

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EGITTO – Il Cairo. 10/10/13. In un discorso trasmesso dalla televisione del Qatar di proprietà di Al Jazeera, Mubasher Misr, al-Erian ha accusato le autorità egiziane di combattere «un nemico immaginario e un fantasma che non potranno mai prendere». Non solo, al-Erian ha dichiarato che «l’accusa di terrorismo non può essere accollata ai Fratelli Musulmani». Al-Erian è attualmente latitante, ricercato dalle autorità egiziane.

 

I nuovi governanti militari ritornati in Egitto hanno lanciato un importante giro di vite sulle figure e gruppi islamici contro il presidente Mohamed Morsi. Essi hanno arrestato centinaia di top e medi leader di rango del gruppo, tra cui la suprema guida Mohamed Badie e i suoi due aiutanti. Presentando questo come una lotta al terrorismo.

Secondo al- Erian, vice presidente della libertà della Fratellanza e Partito della Giustizia, il 3 luglio è successo “un golpe” contro Morsi che stava portando avanti un processo di democratizzazione. «Il percorso democratico non verrà ripristinato fino a quando le persone non potranno ritrovare la fiducia nelle urne», ha detto il vice della Fratellanza musulmana. Secondo al-Erian se non ci fosse stato il golpe, la democratizzazione dell’Egitto sarebbe continuata su base pacifica. E quello che succede ora, e succederà nei prossimi mesi è una rivoluzione, facendo intendere non pacifica.
Il cambiamento – chiosa al-Erian – è incostituzionale è descritto dai critici come un colpo di stato militare e lodato dai sostenitori come una ” rivolta popolare”.