
di Lucia Giannini EGITTO – Il Cairo 29/12/2016. L’Egitto ha ordinato l’arresto per 15 giorni di un giornalista di Al-Jazeera accusato di incitamento all’odio e di aver difeso notizie false. Secondo quanto riporta Daily Nation, si tratterebbe dell’ultima mossa contro l’emittente del Qatar, che l’Egitto accusa di sostenere la Fratellanza Musulmana.
L’egiziano Mahmoud Hussein, 51 anni, (nella foto) era andato al Cairo il 20 dicembre per una vacanza in famiglia, ma è stato fermato e interrogato in aeroporto per diverse ore prima di essere rilasciato; il 23 dicembre scorso, la polizia ha perquisito la sua casa del Cairo e lo ha arrestato; è stato poi interrogato di nuovo il 24 e il 15 dicembre, quando i magistrato hanno deciso di detenerlo per 15 giorni con l’accusa di «incitamento contro lo Stato e trasmissione false notizie e documentari»; il ministero degli interni ha confermato le accuse in un comunicato pubblicato sulla sua pagina di Facebook.
Vi si dice che Hussein è stato coinvolto in un “complotto” ordito da Al-Jazeera e teso a «fomentare discordia e a incitare contro le istituzioni statali (…) e a trasmettere notizie false, così come a fabbricare notizie e documentari».
A novembre, Al-Jazeera aveva trasmesso un documentario dal titolo “I soldati”, in cui ex soldati di leva parlavano del servizio militare obbligatorio in Egitto; il direttore di Al Jazeera, Yasser Abu Hilalah, aveva poi denunciato l’arresto di Hussein in un suo editoriale: «Mahmoud Hussein era in visita nel suo paese e non lavorava per Al-Jazeera, al momento» ha detto, aggiungendo che l’arresto «non fermerà Al-Jazeera dal suo ruolo professionale (…) Continueremo a coprire l’Egitto e a non cedere alla pressione».