Duterte va da Xi

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di Antonio Albanese  FILIPPINE – Manila 19/10/2016. La visita in Cina del presidente filippino Rodrigo Duterte punta al ripristino della fiducia tra le due nazioni dopo le recenti tensioni sul Mar Cinese Meridionale. Secondo quanto riporta il Philstar, La visita sarà un passo verso la fine di anni di distacco tra i paesi.

Anche i cinesi la pensano in questo modo, Xinhua infatti riporta che: «Il viaggio rappresenta un’opportunità attesa da tempo per le due nazioni, che godono di amicizia di lunga data, per guarire le ferite degli ultimi anni, e orientare le loro relazioni di nuovo alla strada giusta».

La visita di Duterte servirà, prosegue il giornale filippino, a vedere fino a che punto Duterte vuole spostare i rapporti di alleanza con gli Stati Uniti e con la superpotenza asiatica bloccata in una situazione di stallo territoriale con il suo paese impoverito. Il rapporto con Manila è al momento un pilastro fondamentale della politica di riequilibro in Asia del presidente Obama
Duterte incontrerà il presidente cinese Xi Jinping il 20 ottobre.

Il progetto dei nuovi rapporti prevede una dichiarazione congiunta per il ripristino dei permessi per l’export filippino di prodotti agricoli, il sostegno della Cina alla campagna di Duterte contro le droghe illegali, all’incremento del turismo e il rafforzamento della cooperazione tra le guardie costiere al fine di evitare nuovi equivoci in mare. I dettagli sono ancora in fase di elaborazione, riporta il Cina Daily, e non è chiaro se la questione delle dispute territoriali sul Mar cinese meridionale si rifletterà nella dichiarazione congiunta.

Pechino ha promesso il supporto per le priorità di Manila, compresa la sua campagna anti-droga; Zhao Jianhua, ambasciatore cinese nelle Filippine, ha detto che si spera che dopo la visita di Duterte, gli investimenti dalla Cina sarebbero aumentati in maniera significativa in settori quali le infrastrutture, ferrovie, autostrade, porti e aeroporti. Zhao ha anche immaginato un aumento dei turisti cinesi nelle Filippine, portando fino a 1 miliardo di dollari all’anno per Manila.