COREA DEL NORD. Kim: “La vittoria sarà nostra”; Tillerson: “finché non cade la prima bomba»

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Kim Jong-un ha promesso una «vittoria gloriosa» contro gli Stati Uniti, grazie al suo arsenale nucleare in rapido sviluppo. Secondo Kcna, Kim ha detto ai lavoratori, in una delle sue recenti visite alle fabbriche nordcoreane, che dopo l’ultimo test il suo paese sarebbe «vittoriosamente balzato in avanti come la più forte potenza nucleare e militare del mondo (…) L’industria della difesa nazionale continuerà a svilupparsi e avremo la vittoria nello scontro con gli imperialisti e gli Stati Uniti» avrebbe detto il leader nordcoreano.

La potenza nucleare del paese era stata completata in una «lotta per la morte» e nonostante un costo elevato, ha aggiunto Kim.

Le parole del leader nordcoreano vengono rese note mentre le potenze globali si sforzano di rispondere alla crisi, con gli Stati Uniti che sostengono ulteriori sanzioni economiche e diplomatiche sul regime per fermare la sua avanzata nucleare e Cina e la Russia che hanno iniziato un’esercitazione antimissile simulata ai computer a Pechino: le due nazioni infatti stanno intensificando i preparativi contro la minaccia nucleare della Corea del Nord.

I sei giorni di esercitazioni congiunte delle forze aeree sono anche tesi a contrastare gli Stati Uniti e la loro rete di alleanze in via di sviluppo in Asia orientale sorte proprio in risposta alle crescenti tensioni sulla penisola coreana. Chiamata Aerospace Security 2017, l’esercitazione è iniziata l’11 dicembre e prosegue simili esercitazioni svoltesi in Russia nel maggio dello scorso anno.

Il ministero della Difesa cinese, riporta Scmp, ha detto che le esercitazioni sono tese a rafforzare la cooperazione contro le minacce portate da missili balistici e da crociera nella regione. Durante le esercitazioni, i due partecipanti avrebbero lavorato insieme per respingere simili minacce provenienti da paesi terzi, ha detto il ministero. L’esercitazione è coincisa con due giorni di esercitazioni sul monitoraggio dei missili balistici e scambio di informazioni tra gli Stati Uniti, il Giappone e la Corea del Sud che è iniziata sempre l’11 dicembre.

Tutte le esercitazioni di Pechino sono state pensate per inviare un chiaro messaggio a Pyongyang: Cina e Russia si stanno preparando per affrontare una crisi.

Il 12 dicembre, il segretario di Stato americano Rex Tillerson ha detto che la Corea del Nord è una minaccia immediata per il suo paese ed ha espresso l’intenzione di continuare con l’approccio diplomatico con speranze di successo, fino a quando non cade la prima bomba: «Come ho detto più volte, continuerò i nostri sforzi diplomatici, fino a quando la prima bomba non cadrà. Sono fiducioso che avremo successo. Ma sono anche fiducioso che il Segretario Mattis avrà successo, se toccherà a lui affrontare la situazione» ha detto Tillerson ad una conferenza sulle relazioni tra Stati Uniti e Corea del Sud del Consiglio Atlantico a Washington.

Antonio Albanese