COREA DEL NORD. Convegno Bitcoin a Pyongyang 

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Per la prima volta, la Corea del Nord aprirà le sue porte agli esperti internazionali dell’industria crypto per una conferenza sulla blockchain e sulla crittografia valutaria. La Pyongyang Blockchain and Cryptocurrency Conference avrà luogo dal 18 al 25 aprile 2019, e i partecipanti faranno un tour di sette giorni nel paese, secondo il britannico The Independent. Anche Radio Free Asia, e Straits Times, riportano che la conferenza precedente si era tenuta ad ottobre, ma che aveva ricevuto pochissima copertura mediatica. 

Sembra che la leadership nordcoreana stia combinando la tecnologia crypto con il turismo, dato che l’ultimo giorno del “tour” sarà dedicato alla visita di una fabbrica di birra. Per il prezzo del biglietto di 3.300 euro, i delegati riceveranno un soggiorno all-inclusive nel paese e parteciperanno ad una serie di attività, tra cui skate park, bowling, tiro a segno e shopping. Il sito web promozionale per l’evento aggiunge che: «Esperti internazionali del settore della blockchain e della crittografia si riuniranno per la prima volta a Pyongyang per condividere le loro conoscenze e la loro visione, stabilire connessioni e discutere le opportunità di business», aggiungendo rassicurazioni sui problemi di sicurezza. «La Rpdc può essere considerata il paese più sicuro del mondo. Finché si ha un senso comune di base e il rispetto per la cultura e le convinzioni di altre nazioni, sarete sempre i benvenuti».

Tuttavia, l’invito non è aperto a tutti. I titolari di passaporti provenienti da Giappone, Corea del Sud e Israele sono esclusi dalla partecipazione. Anche i giornalisti sono esclusi e il sito web continua a mettere in guardia contro il bando verso la stampa: «Non è ammessa alcuna propaganda di massa stampata o materiale digitale/stampato contro la dignità della Repubblica».

La Corea del Nord e la moneta criptata hanno fatto notizia negli ultimi mesi, riporta Asia Times. Una società di sicurezza informatica ha recentemente scoperto un malware che estrae Monero, una moneta digitale incentrata sulla privacy, inviando i guadagni a un server dell’Università Kim Il Sung di Pyongyang; all’inizio del 2018, Bloomberg ha riferito che gli hacker nordcoreani stavano prendendo di mira le macchine sudcoreane per generare cripto-valuta per il regime nordcoreana. 

La Rpdc ha un forte interesse per le valute digitali, in quanto più le sanzioni si inaspriscono più cresce la possibilità che Pyongyang segua l’esempio dell’Iran passando alle crypto per le sue transazioni finanziarie.

Antonio Albanese