COLOMBIA. La “Marcia della Matite” occupa le piazze di Bogotà 

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Studenti, lavoratori e gruppi indigeni colombiani hanno protestato dal 15 novembre per chiedere che l’amministrazione del presidente Ivan Duque aumenti il bilancio delle università pubbliche e per opporsi a una legge che cerca di imporre un’imposta sulle vendite del 19 per cento. Le proteste si sono svolte in varie zone di Bogotà e sono state organizzate da studenti universitari e secondari, riporta Efe.

Agli studenti si sono uniti gli indigeni della provincia occidentale di Choco, arrivati la settimana scorsa a Bogotà per chiedere che il governo garantisca la protezione degli attivisti per i diritti umani delle loro comunità. I gruppi indigeni hanno deciso di unirsi alle proteste dicendo che le richieste degli studenti erano richieste di tutti. Gli studenti colombiani hanno inoltre organizzato proteste nelle piazze principali di città come Medellin, Cali, Barranquilla e Popayan.

Gli studenti, che portano avanti manifestazioni da diverse settimane, chiedono al governo di aumentare il budget per le università pubbliche. Secondo gli specialisti dell’istruzione, il sistema universitario pubblico colombiano ha un deficit di circa 1 miliardo di dollari che ne impedisce il corretto funzionamento.

Anche i lavoratori delle principali federazioni colombiane del lavoro si sono uniti alle proteste, che chiedono che il governo ritiri la proposta di imporre un’imposta sul valore aggiunto del 19 per cento sulla maggior parte dei prodotti di consumo.

La polizia di Bogotà ha usato i gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti che cercavano di raggiungere i quartieri più ricchi, riporta Aap – Sbs

I raduni della Marcia della “Marcha del Lápiz” sono stati l’ultimo capitolo di più di una mezza dozzina di proteste negli ultimi mesi per chiedere al governo di aumentare i finanziamenti per l’istruzione.

L’iscrizione degli studenti alle università pubbliche della nazione sudamericana è quadruplicata dai primi anni ’90, mentre la spesa è aumentata solo marginalmente e gli attivisti affermano che la qualità sta peggiorando. Le proteste degli studenti sono convergenti con altre manifestazioni contro le proposte di modifiche fiscali che, secondo i critici, saranno un duro colpo per la classe media, aumentando il costo dei beni di prima necessità. Bogotà, inoltre, deve affrontare la grande emergenza dei profughi venezuelani e i relativi elevati costi. 

Luigi Medici