CINA. Pechino blocca tutti i conti correnti nordcoreani

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Le principali banche cinesi hanno sospeso le transazioni e altri servizi finanziari per le società e cittadini nordcoreani. Secondo quanto riporta il Mainichi Shimbun, Pechino intende così imporre proprie sanzioni contro Pyongyang. Il quotidiano nipponico ha sentito le filiali di Pechino della Bank of China e di altre quattro grandi banche commerciali cinesi e ha avuto la conferma che tutti gli istituti hanno impedito ai clienti nordcoreani di aprire conti o di trasferire denaro. Le banche hanno inoltre sospeso i prestiti alle società nordcoreane. Mainichi Shimbun afferma che «queste misure sono state intraprese su istruzioni della Banca popolare cinese. Altre banche commerciali hanno adottato iniziative analoghe». La mossa dovrebbe avere seri contraccolpi a Pyongyang. Misure analoghe sono entrate in vigore anche presso le banche di Dandong, nella provincia di Liaoning, al confine con la Corea del Nord: non solo l’apertura di conti, ma anche i servizi di rimessa per i clienti nordcoreani sono stati congelati.

Le mosse di Pechino e Dandong suggeriscono che le banche cinesi potrebbero aver introdotto un blocco totale delle transazioni con la Corea del Nord. Il governo cinese aveva precedentemente espresso l’intenzione di voler applicare le sanzioni contro la Corea del Nord adottate dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, opponendosi alle iniziative degli Stati Uniti e di altri paesi per imporre proprie sanzioni a Pyongyang. Secondo fonti finanziarie, la China Banking Regulatory Commission ha inviato una comunicazione alle istituzioni finanziarie nazionali alla fine di agosto richiamando la loro attenzione sull’attuazione delle sanzioni delle Nazioni Unite.

Secondo Reuters, la Banca popolare cinese ha informato gli istituti finanziari in Cina il 18 settembre che le imprese collegate alla Corea del Nord hanno posto problemi economici e di sicurezza nel paese. Sollevando ripetutamente l’allarme contro i rapporti con i clienti nordcoreani, la banca centrale ha apparentemente cercato di garantire pienamente la sospensione delle transazioni con i clienti nordcoreani.

Graziella Giangiulio