Via dal cartellone Shakespeare, Brecht, Fo

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TURCHIA – Ankara 01/09/2016. Lo Devlet Tiyatroları, Dt, la Direzione ufficiale delle imprese nazionali di teatro in Turchia, ha rimosso dal cartellone e dal repertorio tutte le opere di drammaturghi non turchi come William Shakespeare, Anton Chekhov, Bertolt Brecht, e Dario Fo.

Il Dt aprirà la stagione il 4 ottobre, con la messa in scena di otto pieces in 65 teatri in tutta la Turchia. «Come amanti della patria, apriremo le nostre sale solo con opere locali al fine di contribuire all’integrità e all’unità della patria e per rafforzare i sentimenti nazionali»m ha detto Nejat Birecik, vice presidente dello Dt, ripreso da Clarion Project. Anche se lo slogan della nuova stagione Dt sarà: “I sipari della Turchia si aprono solo con il teatro turco» alcuni opere turche hanno subito la stessa sorte delle opere straniere come “La storia ottomana con foto” di Turgut Ozakman e “La strada cieca” di Tuncer Cucenoglu, durante il periodo elettorale. Le purghe successive al fallito golpe del 15 luglio hanno interessato anche molti attori che sono stati anche esposti a pressioni esterne, come il taglio dello stipendio; molti teatri del circuito nazionale Dt sono stati licenziati.
Si sta ripetendo in Turchia quello che è già accaduto in Iran dopo la rivoluzione islamica, narrato dalla ong Articolo 19 ne suo studio: “Unveiled: Art and Censorship in Iran”. Occorre tener presente poi che censura o restrizioni alla libertà di espressione non sono fenomeni nuovi in ​​Turchia: secondo le statistiche 2015 della Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu), la Turchia si è classificata al primo posto nel settore delle violazioni della libertà di parola. Dopo i divieti sistematici alla libertà di parola, conta censura sui mass media, sia vecchi che nuovi, il prossimo obiettivo della Turchia sembra essere l’arte e il teatro. In tutto ciò la laicità della Repubblica di Turchia sembra lasciare il passo ad una pervasiva e strisciante deriva islamista nel Paese, gestita dall’attuale dirigenza politica del paese, e catalizzata dall’evento di metà luglio 2016.