IRAN. Teheran minaccia di nuovo di chiudere lo Stretto di Hormuz

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Teheran ha ancora una volta minacciato di chiudere lo Stretto di Hormuz, un passaggio chiave per le spedizioni di petrolio dal Golfo Persico, mentre gli Stati Uniti cercano di spremere le esportazioni iraniane di petrolio.

Secondo quanto riporta Asia Times, Il presidente iraniano Hassan Rouhani ha lanciato l’avvertimento il 4 dicembre, in seguito alle osservazioni degli Stati Uniti che le sanzioni sono già riuscite a tagliare le esportazioni di petrolio iraniano. Le sanzioni sulle esportazioni di greggio dal paese sono state reimposte all’inizio del mese scorso, ma sono state concesse deroghe ai maggiori acquirenti di petrolio del paese.

«Gli Stati Uniti dovrebbero sapere che stiamo vendendo il nostro petrolio (…) e non è in grado di fermare le esportazioni di petrolio iraniano», ha detto Rouhani, riporta S&P Global, «E dovrebbe sapere che se un giorno intende bloccare il nostro petrolio, nessun petrolio sarà esportato attraverso il Golfo Persico».

Il rappresentante speciale degli Stati Uniti per l’Iran, Brian Hook, ha respinto una simile minaccia, che è stata fatta da Rouhani in passato. «Lo stretto è una via d’acqua internazionale. Gli Stati Uniti continueranno a lavorare con i suoi partner per garantire la libertà di navigazione e la libera circolazione del commercio nelle vie navigabili internazionali», ha detto Hook, ripreso da Associated Press.

Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno inviato un gruppo di attacco, con una portaerei nel Golfo Persico, segnando la fine di un’assenza di sei mesi di una simile presenza in quelle acque, riporta The Wall Street Journal. La Uss Theodore Roosevelt, ultimo gruppo di attacco nel Golfo, è stato schierato all’Asia Pacifico lo scorso marzo come componente di un riallineamento a partire dal Medio Oriente per confrontare la Cina.

Ad agosto scattò l’allarme nell’area, quando la Guardia rivoluzionaria islamica iraniana annunciò prossime esercitazioni navali per dimostrare la sua capacità di chiudere lo Stretto di Hormuz, passaggio cruciale per gli approvvigionamenti energetici globali. 

A tutt’oggi, gli Stati Uniti valutano che la Guardia Rivoluzionaria abbia costituito una flotta di oltre 100 navi, molte delle quali di piccole dimensioni e in rapido movimento. Si prevede che in un blocco potrebbero essere coinvolte le risorse iraniane aeree e terrestri, comprese le batterie missilistiche difensive costiere.

Maddalena Ingrao