STATI UNITI D’AMERICA – New York 24/06/2016. Il responsabile ONU del Peacekeeping, Herve Ladsous, ha annunciato il 23 giugno che sarebbero state rimpatriate le truppe Onu coinvolte negli episodi violenti avvenuti recentemente in Sud Sudan.
L’indagine Onu, riporta Defence Web, ha rilevato notevole confusione nella catena di comando e controllo delle forze di pace nel gestir e la situazione a Malakal, nel compound Onu lo scorso febbraio. A Malakal si erano rifugiati circa 50mila civili: negli incidenti durati due giorni almeno 30 civili sono stati uccisi e 123 feriti. Medici Senza Frontiere ha accusato l’Unmiss di averci messo fino a 16 ore per reagire. «Certamente ci sarà il rimpatrio. In alcuni casi di unità, in altri casi di singoli ufficiali», ha detto Ladsous durante l’audizione al Consiglio di sicurezza sull’incidente.
L’indagine ha trovato che la scintilla per gli scontri (nella foto a sinistra) tra gente di etnia Shilluk e Nuer contro Dinka e del Darfur, è stato un tentativo da parte di due soldati sud sudanesi di contrabbandare munizioni nel compound Onu. Alcuni elementi armati con le uniformi dell’esercito del Sud Sudan hanno partecipato alla distruzione degli alloggi dei Nuer e dei Shilluk.