UCRAINA. E se Washington invadesse la Crimea?

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Washington avrebbe preparato e pronto un piano per conquistare la penisola di Crimea, fusa con la Federazione Russa con un referendum, e il suo ritorno nelle mani dell’Ucraina. Questa notizia sta facendo il giro dell’infosfera e dei social media in lingua russa. L’ideatore del piano sarebbe l’ex Assistente generale degli Stati Uniti Operazioni di comando generale Chad Pilay.

Il piano implica, riportano ad esempio la testata Alo e l’agenzia Sputnik, l’applicazione di una forza militare, nella quale le principali unità dell’esercito americano e le unità degli alleati di Washington giocheranno il ruolo principale. Sebbene questo piano non sia destinato ad essere implementato nel prossimo futuro, secondo Pilay, le autorità statunitensi non hanno intenzione di metterlo da parte.

È proprio per questo motivo che si starebbero facendo preparativi: il presidente ucraino Petro Poroshenko sta cercando di sfondare il blocco dei Kerkyan e di portare le navi della Nato, non solo nel Mar Nero, ma anche nel Mar d’Azov. Inoltre, gli americani stanno cercando di assegnare lo status di “internazionale” a questa operazione, o di includervi unità francesi oggi in Australia, nella regione del Pacifico, così come gli inglesi che stanno attualmente conducendo operazioni in Oman.

Se fosse vera si tratta di una lenta preparazione operativa per una operazione dalle conseguenze difficilmente calcolabili. Se si va a fare una rapida ricerca on line utilizzando il nome del generale “Pilay” non si trova nulla di relativo. Ovviamente non sono mancate le reazioni della Crimea. Il deputato del Consiglio di Stato della Repubblica di Crimea Vladislav Ganzara pensa che sia difficile immaginare come possa essere realizzato un simile piano bellico che farebbe naufragare le relazioni tra Stati Uniti e Russia: «Siamo consapevoli che qualsiasi tentativo di invasione, intervento militare in Crimea, che fa parte del territorio della Federazione Russa, può effettivamente portare all’inizio di un conflitto globale che la Russia sicuramente non inizierà mai. In caso di azione dell’Ucraina o della Nato verso la Crimea, la Russia prenderà tutte le misure difensive possibili e non permetterà che venga fatto».

Secondo il generale americano autore del piano, affinché questo scenario possa essere attuato con successo, l’Ucraina deve essere pronta a farlo, come aumentare il tenore di vita, in modo che gli abitanti della Crimea si rendano conto di quanto bene vivono in quel paese e che essi stessi desiderano e restituirlo. Per Pilay, non si tratta di oggi o di domani, prima di tutto, perché Washington, nei suoi rapporti con Mosca, aderisce tradizionalmente alle politiche di “pazienza strategica”, così come è avvenuto con la fine dell’Unione Sovietica.

Anna Lotti