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La Commissione Europea aha deciso che cinque Stati membri confinanti con l’Ucraina potranno mantenere in vigore alcune delle loro restrizioni sulle importazioni di prodotti agricoli ucraini fino al 15 settembre.
Bulgaria, Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia hanno denunciato che il grano a basso costo proveniente dall’Ucraina danneggia i produttori agricoli locali rendendo la produzione non redditizia, riporta BneIntelliNews.
La Commissione europea ha presentato alla Polonia una bozza di regolamento che estende ai cinque Paesi il divieto di importazione di grano, mais, colza e girasole dall’Ucraina, ha dichiarato il 5 giugno il ministro dell’Agricoltura polacco Rober Telus. Secondo Telus, il divieto proposto durerà fino al 15 settembre ed entrerà in vigore dal 6 giugno.
Le importazioni di grano ucraino in Europa centrale sono state limitate a maggio, dopo che i prezzi sui mercati dell’Unione sono crollati a causa dell’eccesso di importazioni di grano ucraino a basso costo. La Commissione ha inoltre stanziato un pacchetto di sostegno finanziario del valore di 100 milioni di euro per gli agricoltori dei cinque Stati membri più colpiti dalle importazioni agroalimentari dall’Ucraina, per compensare le loro perdite.
Per aiutare l’Ucraina a portare il suo grano sui mercati internazionali dopo che le esportazioni attraverso il Mar Nero sono state ostacolate dalla Russia, e per prevenire una crisi alimentare globale, l’Ue ha deciso l’anno scorso di liberalizzare temporaneamente le condizioni per l’esportazione attraverso l’Ue fino al 5 giugno e di creare “corsie di solidarietà” per accelerare questo processo.
Nominalmente il grano, consegnato all’Ue via ferrovia, era destinato ai mercati a basso reddito come l’Africa, ma, la maggior parte è stata venduta alle aziende europee come mangime per il bestiame o materia prima per la produzione di carburante etanolo.
Gran parte di questo grano è rimasto nei Paesi dell’Unione, creando un’eccedenza che ha fatto crollare i prezzi, danneggiando gli agricoltori della regione, che hanno fatto pressione sui loro governi per vietare ulteriori importazioni di grano ucraino.
I Paesi della regione hanno inizialmente imposto divieti nazionali unilaterali sulle esportazioni di cereali ucraini, nonostante le critiche della Commissione e di altri Stati membri che sostenevano che ciò fosse contrario alle norme comunitarie. Ciò ha spinto l’Unione Europea a imporre delle restrizioni, scadute il 5 giugno.
Nonostante la proroga, la Commissione ha sottolineato che le restrizioni non continueranno a tempo indeterminato: «L’UE sta gradualmente eliminando… le misure preventive eccezionali e temporanee adottate il 2 maggio 2023 sulle importazioni di grano, mais, colza e semi di girasole dall’Ucraina (…) Il campo di applicazione di queste misure è ulteriormente ridotto da 17 a 6 linee tariffarie per i 4 prodotti interessati» ha dichiarato la Commissione in un comunicato.
La Commissione ha dichiarato che le limitazioni alle importazioni ucraine sono «necessarie per un periodo di tempo limitato, date le circostanze eccezionali di gravi strozzature logistiche e limitata capacità di stoccaggio dei cereali in vista della stagione del raccolto» nei cinque Paesi interessati.
Bruxelles ha prorogato le regole liberalizzate per un altro anno, ma ha concesso ai cinque Stati membri più colpiti un ulteriore periodo di tempo fino al 15 settembre per affrontare le sfide poste dalle importazioni.
Il divieto di esportazione di cereali ucraini verso l’Ue ha già danneggiato la bilancia dei pagamenti del governo di Kiev, già in difficoltà economiche. Il volume delle esportazioni agricole ucraine a maggio ha toccato il minimo da 9 mesi, con un calo del 3% rispetto ad aprile, a 5,1 milioni di tonnellate, secondo l’associazione agricola Ubn, a causa di problemi con il corridoio dei cereali.
L’Ucraina ha risposto all’embargo sul grano imposto dall’Ue vietando l’esportazione di zucchero. Si prevede una carenza di zucchero in Ungheria, il principale importatore dall’Ucraina. Secondo ObservatorNews, da ottobre 2022 ad aprile 2023 Budapest ha importato quasi 85.000 tonnellate di zucchero ucraino, 26 volte di più rispetto all’anno precedente. Le importazioni rumene di zucchero dall’Ucraina rappresentano il 30% delle importazioni totali di zucchero nell’Ue. Inoltre, attualmente in Romania sono rimasti solo due zuccherifici.
Il Consiglio dei Ministri dell’Ucraina ha introdotto un divieto temporaneo di esportazione dello zucchero, che sarà in vigore dal 5 giugno al 15 settembre. Il ministero dell’Economia ha spiegato che la decisione è stata presa per evitare una carenza di zucchero nel periodo estivo-autunnale sul mercato interno.
Nel tentativo di esportare più grano attraverso altre rotte, il ministero delle Infrastrutture ucraino ha dichiarato che il governo ha approvato una procedura per indennizzare le navi civili che entrano nei suoi porti per i danni subiti se non possono ottenere un’assicurazione.
L’avvio del meccanismo di risarcimento dei danni consentirà a noleggiatori e armatori di continuare ad entrare nei porti ucraini indipendentemente dallo stato dell’accordo sul grano. Gli assicuratori non copriranno le navi se l’accordo sul grano del Mar Nero, rinnovato il 18 marzo per altri 120 giorni, non sarà in vigore per paura che le navi vengano attaccate e distrutte.
Il governo ucraino pagherà un risarcimento all’armatore il cui assicuratore abbia rifiutato per iscritto di risarcire i danni causati dalla guerra. Solo gli armatori che hanno stipulato un contratto di assicurazione o una polizza P&I (Protection and Indemnity) secondo la procedura stabilita dalla legislazione dell’Ucraina o di un altro Stato avranno diritto al risarcimento. Per ricevere l’indennizzo, l’armatore può presentare un pacchetto di documenti specifici al Ministero delle Infrastrutture entro 90 giorni di calendario dalla data di ricevimento del rifiuto di pagamento da parte del suo assicuratore. L’Ucraina dispone di 545 milioni di dollari per il pagamento di tali risarcimenti.
Maddalena Ingrao