STATO ISLAMICO. La battaglia dei media è aperta

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Sono state molte le novità nella social sfera di ISIS: sono ritornati molti canali in lingua inglese, come WNN, cioè canali per la battaglia dei media. Altra novità in tema riguarda le traduzioni dall’arabo all’inglese dei comunicati ufficiali di ISIS che non sono più ad opera di Al Hayat Media Center, ma ad opera di al Furat Media Center. Il centro comunicativo di ISIS dunque si è spostato, per forza di cose possiamo dire, dopo la caduta di Raqqa. In modo particolare non la post produzione ma il centro decisionale. Negli ultimi giorni della battaglia di Raqqa le comunicazioni dallo Sham sono arrivate a singhiozzo. Per alcuni giorni sono mancati i bollettini e per per più tempo, diverse settimane, sono mancati i bollettini della sera e del mattino. A partire da domenica invece il bollettino viene postato regolarmente in arabo e in inglese con una differenza di orario che va dalle 3 alle 5 ore. I canali al Furat postano tutti le stesse identiche cose.

Ritornano regolari anche i Daily report. Ricordiamo che l’area dell’Eufrate è un’area dove sono concentrati gli stranieri che militano in ISIS. ISIS ha ripescato il precedente video di minacce all’Occidente, e nella parte inerente l’Italia, ha aggiunto la sottotitolazione in lingua persiana. Le minacce contro l’Italia dunque assumono altre “nazionalità”, non solo area magrebina, bosniaca, indonesiana ma anche afgana e aree centro asiatiche. 

Tra i prodotti video da segnalare quello con la statistica dell’operazione / “invasione” Al Adnani. Si tratta di un video che mostra il luogo, numero dei morti, mezzi danneggiati o distrutti da ISIS nei suoi attacchi in giro per le province del Califfato. Sui social, ISIS continua la sua battaglia per l’affermazione della Sharia e quindi critica e chiede ai combattenti di punire tutti coloro che non si attengono alla legge.

Sono sempre più frequenti, quindi, immagini di centri commerciali dove si vedono donne “scoperte”, negozi di musica, concerti, qualsiasi cosa che è contro la religione di ISIS. Il leitmotiv è ben rappresentato dallo slogan che accompagna la presentazione di un canale: Il Jihad è il nostro sentire. E in questo senso vanno inserite le grafiche contro i campionati del Mondo della Russia. 

Redazione

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