Sisi taglia il suo stipendio

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EGITTO – Il Cairo 24/06/2014. Il nuovo presidente egiziano Abdel-Fattah al-Sisi ha annunciato oggi di rinunciare a metà del suo stipendio e ha invitato il popolo egiziano a fare simili sacrifici nel tentativo di preparare l’elettorato ad un periodo di austerità economica.

L’economia egiziana dovrebbe crescere solo del 3,2 per cento nel corso dell’anno fiscale che inizia il 1° luglio, ben al di sotto del livello minimo necessario per creare sufficienti posti di lavoro per una popolazione di 86 milioni in rapida crescita e alleviare così la povertà diffusa. Le “turbolenze sociopolitiche” degli ultimi tre anni hanno martoriato il turismo e gli investimenti nel paese, peggiorando il problema della disoccupazione e allargando il deficit di bilancio, riporta il libanese The Daily Star. Il governo dovrà anche affrontare l’eredità lasciata da decenni di corruzione e di una elefantiaca burocrazia, di un sistema di sovvenzioni, tra sussidi alimentari e aiuti per il carburante che da soli consumano circa un quarto della spesa pubblica totale. Sisi ha anche detto di essersi rifiutato di firmare un piano di risollevamento economico che era troppo legato ad aiuti esterni al paese: «Voglio pensare alle future generazioni e lasciare loro qualcosa di buono (…) Se il debito continua ad accumularsi in questo modo, non lasceremo loro nulla». Il deficit di bilancio dell’Egitto ha raggiunto il 14 per cento della produzione economica nell’ultimo anno fiscale, conclusosi nel giugno 2013. Negli ultimi due anni, l’Egitto è dipeso dagli aiuti degli alleati del Golfo che hanno inviato più di 20 miliardi di dollari tra sovvenzioni, prestiti e prodotti petroliferi, proprio secondo i dati forniti da Sisi durante la campagna elettorale. Sisi aveva detto che il paese non poteva continuare a girare grazie ai suoi finanziatori e donatori per sempre e avrebbe dovuto prendere misure di riduzione dei costi difficili al fine di bilanciare i suoi conti. Oltre a dare l’annuncio della rinunzia ad una parte della propria retribuzione, il neo presidente ha detto di voler applicare un tetto salariale ai manager statali più elevati: «Ci devono essere sacrifici reali per ogni uomo e donna dell’Egitto. Io prendo lo stipendio massimo di 42.000 sterline (circa 5.900 dollari) e nessuno dovrà prendere più di questo», ha detto Sisi che ha anche annunciato di voler rinunciare a metà delle sue proprietà per il bene del paese non intendendo più stare dietro agli interessi di qualsiasi parte politica. Per alcuni analisti si è trattato di un discorso ispirato dal suo predecessore Hosni Mubarak (a destra).