ARABIA SAUDITA. Tornano i militari USA a Riyadh

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Il ministero della Difesa saudita ha dichiarato il 20 luglio che «sulla base degli sforzi per rafforzare la sicurezza e la stabilità regionale, e sulla base della cooperazione congiunta tra il Regno dell’Arabia Saudita e gli Stati Uniti d’America, Sua Maestà il Re Salman bin Abdulaziz Al-Saud, il Comandante Supremo delle forze armate, ha approvato di ospitare le forze armate statunitensi nel Regno per aumentare la cooperazione congiunta in difesa della sicurezza e della stabilità regionale e per preservare la sua pace», recita post dell’account Twitter ufficiale del Ministero.

Secondo quanto riporta Asharq Al-Aswat, la decisione mira «ad aumentare la cooperazione congiunta nella difesa della sicurezza e della stabilità regionale e a preservare la sua pace», riporta il giornale egiziano, affermando che il Regno saudita chiede la pace e non la guerra.

L’accordo sottolinea i solidi legami sauditi-americani e la continua cooperazione tra i due paesi. L’accoglienza delle forze americane da parte del Regno è una continuità della cooperazione militare che mira a mantenere alta la pressione sull’Iran e ad evitare un’ulteriore escalation con quest’ultimo. Questa decisione, in pratica, è un messaggio forte al regime iraniano che a qualsiasi tentativo casuale di sfruttare le tensioni regionali, si reagirà con la forza.

La Saudi Press Agency aveva già dato la notizia in precedenza, ma non aveva fornito dettagli sul numero di truppe statunitensi che dovrebbero arrivare nel Regno; la Cnn aveva riferito il 18 luglio che gli Stati Uniti si stanno preparando a inviare 500 uomini nel paese. Gli Stati Uniti hanno infatti autorizzato il dispiegamento di personale militare e risorse in Arabia Saudita, ha confermato il Pentagono, per fornire “un ulteriore deterrente” di fronte alle “minacce emergenti e credibili” nella regione.

La mossa, concordata in collaborazione con il Regno saudita, mira a rafforzare la sicurezza regionale, mentre le tensioni nel Golfo crescono visto lo dell’Iran con gli Stati Uniti sulle sanzioni e l’accordo nucleare del 2015, e il sequestro di Teheran di due navi inglesi nello stretto di Hormuz la scorsa settimana. 

A giugno, il Pentagono aveva detto che avrebbe dispiegato mille uomini in Medio Oriente, ma non ha detto dove. L’Arabia Saudita non ospita forze statunitensi dal 2003, quando si sono ritirate dopo la fine della guerra con l’Iraq. La presenza statunitense in Arabia Saudita è durata 12 anni, a partire dall’operazione Desert Storm del 1991, quando l’Iraq ha invaso il Kuwait.

Ben 200 aerei americani erano di stanza alla base aerea Prince Sultan, circa 80 km a sud della capitale al culmine della guerra in Iraq, e ben 2.700 missioni al giorno sono state gestite dal quartier generale in Arabia Saudita. Ma le relazioni tra i due paesi non sono state sempre facili durante i 12 anni di cooperazione, in particolare dopo gli attacchi dell’11 settembre 2001 a New York, orchestrati dal leader saudita di al-Qaeda Osama bin Laden.

Graziella Giangiulio