CINA. Pechino punta al Polo Nord

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Il 26 gennaio, la Cina ha manifestato la sua ambizione di estendere la Belt and Road Inizitiative all’Artico, sviluppando le rotte di navigazione aperte dal riscaldamento globale. 

Pubblicando il suo primo Libro bianco ufficiale sulla politica artica, la Cina ha detto che avrebbe incoraggiato le imprese a costruire infrastrutture e condurre viaggi commerciali, spianando la strada per le rotte di navigazione artiche che avrebbero formato una “Via Polare della Seta”.

«La Cina spera di lavorare con tutte le parti per costruire la Polar Silk Road attraverso lo sviluppo delle rotte di navigazione artiche», riporta il documento, pubblicato dal Consiglio di Stato, ripreso da Reuters.

La Cina, pur essendo uno Stato non artico, è sempre più attiva nella regione polare ed è diventata membro osservatore del Consiglio artico nel 2013.

Tra i suoi crescenti interessi nella regione è la sua partecipazione principale nel progetto russo Yamal di sviluppo del giacimento di gas naturale liquefatto, che dovrebbe fornire alla Cina quattro milioni di tonnellate di Gnl all’anno, secondo China Daily.

Muoversi attraverso la rotta del Mare del Nord potrebbe eliminare quasi 20 giorni di viaggio rispetto al percorso tradizionale attraverso il canale di Suez. La Cosco Shipping ha già in precedenza navigato attraverso il passaggio a nord-est Artico.

La crescente importanza della Cina nella regione ha suscitato preoccupazioni da parte degli Stati artici per i suoi obiettivi strategici a lungo termine, compreso l’eventuale dispiegamento militare.

«Alcune persone possono avere dubbi sulla nostra partecipazione allo sviluppo dell’Artico, preoccupati che possiamo avere altre intenzioni, o che possiamo saccheggiare le risorse o danneggiare l’ambiente, credo che questo tipo di preoccupazioni siano assolutamente superflue», ha detto il vice Ministro degli Esteri Kong Xuanyou, presentando l’iniziativa.

Il Libro bianco riporta che la Cina guarda anche lo sviluppo di petrolio, gas, risorse minerali e altre energie non fossili, la pesca e il turismo nella regione; vi si legge che lo avrebbe fatto «congiuntamente con gli Stati artici, nel rispetto delle tradizioni e delle culture dei residenti artici, comprese le popolazioni indigene, e preservando l’ambiente naturale».

Tommaso dal Passo