FINLANDIA. Chiesti più poteri per l’intelligence 

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Il 25 gennaio, il parlamento finlandese ha avviato l’esame delle controverse riforme legislative in materia di intelligence che conferirebbero ampi poteri ai servizi di sicurezza.

Secondo quanto riporta Yle, il governo afferma che una maggiore minaccia terroristica richiede una riforma delle leggi in materia di intelligence, soprattutto dopo l’attentato terroristico di Turku dello scorso anno. Come si ricorderà ad agosto, un uomo con un coltello aveva attaccato 10 persone nel centro di Turku, uccidendone due e ferendone otto. L’uomo, poi, era stato fermato dalla polizia con un colpo di pistola ad una gamba e arrestato.

Attualmente la legge non consente ai Servizi finlandesi d’informazione sulla sicurezza (Supo) di raccogliere informazioni preventivamente per scoprire minacce e piani criminali che potessero minacciare la sicurezza nazionale, perché l’uso di tali misure è legato al sospetto di reato.

Secondo il ministero degli Interni, scoraggiare la criminalità dovrebbe essere un’attività distinta e non collegata alla raccolta di intelligence.

Se la riforma proposta sarà approvata, Supo e i funzionari militari dell’intelligence potranno intercettare comunicazioni riservate, hackerare servizi di messaggistica e rompere la cifratura per leggere il contenuto dei messaggi tra persone considerate una potenziale minaccia per la sicurezza nazionale.

Sono state espresse preoccupazioni in merito al fatto che la nuova legge potrebbe minacciare la privacy dei singoli individui, in quanto la raccolta di informazioni potrebbe essere effettuata attraverso una sorveglianza di massa delle e-mail e di altre comunicazioni private. 

La modifica della legge propone inoltre l’istituzione di un nuovo organo di vigilanza incaricato di sorvegliare le attività dei servizi segreti e modifiche alla costituzione.

Sullo stesso argomento era intervenuto l’estone Err: la proposta legislativa era stata presentata ad aprile 2017.

Secondo il gruppo di lavoro che ha elaborato la proposta di legge, i funzionari di intelligence hanno bisogno di maggiori poteri di sorveglianza per contribuire alla lotta contro il terrorismo. Il gruppo, che operava sotto il controllo del ministero dell’Interno, ha proposto che la Supo ottenesse nuovi poteri per intercettare le informazioni online e all’estero.

Lo studio che accompagna la proposta suggerisce che la sorveglianza di massa non è l’obiettivo, ma che le autorità dovrebbero sempre poter garantire che la sicurezza nazionale finlandese non sia a rischio.

Finora alla Finlandia mancava una legge sull’intelligence, il che significa che gli organi di intelligence non sono mai stati autorizzati a raccogliere informazioni all’estero.

Anna Lotti