Disgelo tra Erbil e Baghdad per l’oro nero

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TURCHIA – Ankara. 28/03/14. Sembra trovare uno sblocco la situazione intricata tra Erbil e Baghdad per la vendita del petrolio alla Turchia. A quanto pare c’è stato un accordo tra Turchia e regione curda del Iraq (KRG). Fonte Anadolu Agency (AA). 

Secondo cui 100.000 barili di petrolio al giorno lasceranno KRG e attraverseranno la Turchia tramite la compagnia petrolifera nazionale irachena – nonostante una controversia in corso tra Baghdad e Erbil. Il KRG è stata coinvolto in una disputa con il governo centrale in Iraq sulle azioni da compiere in materia di proventi petroliferi, con Baghdad che si era opposto all’esportazione di petrolio curdo dal porto sud-est della Turchia di Ceyhan, sostenendo che in questo caso si sarebbe bypassata la compagnia petrolifera nazionale del paese SOMO (State Oil Marketing Company) e violando così la costituzione irachena. Quasi 1,5 milioni di barili di petrolio sono attualmente fermi in Ceyhan in attesa di approvazione di Baghdad per l’esportazione. La controversia ha portato i parlamentari curdi al boicottaggio del documento di bilancio dell’Iraq, affermando che la sua applicazione significherebbe che Irbil non avrebbe mai ricevuto la sua giusta quota di ricchezza petrolifera. Tuttavia con una mossa inaspettata, le autorità curde hanno recentemente rivelato che avrebbero accettato l’esportazione di 100.000 barili di petrolio al giorno attraverso SOMO dal 1°aprile come un «gesto di buona volontà», mentre i negoziati per un accordo permanente con Baghdad continuano. La mossa segue una telefonata di giovedi tra il presidente del KRG Masoud Barzani e il vicepresidente americano Joe Biden. L’improvviso cambiamento di posizione da parte del KRG è stato ampiamente considerato come uno tattica provocata dalla pressione degli Stati Uniti. Tuttavia, gli esperti americani in affari petroliferi iracheni hanno detto ad Anadolu Agency (AA) che l’amministrazione centrale irachena stanno osservando da vicino l’Iran e Turchia considerandoli come potenti attori regionali. «Credo che l’Iran ha usato la sua notevole influenza su Baghdad, nel tentativo di temperare posizione rigida (Primo Ministro Nuri al- Maliki) contro l’esportazione di greggio curdo attraverso la Turchia», ha rivelato la fonte all’Agenzia.
«Questo a sua volta, ha fornito sufficiente spazio diplomatico per gli Stati Uniti di agire come un ‘mediatore neutrale’ per sollecitare Irbil e Baghdad per passare a un accordo ‘ad interim’», ha aggiunto.
Secondo la fonte poi, gli Stati Uniti hanno a che fare con diversi problemi globali tra cui: la crisi in Ucraina, trattative delicate con l’Iran, il ritiro dall’Afghanistan, la guerra civile in Siria, Wihbey detto che un deterioramento delle relazioni tra Irbil e Baghdad era l’ultima cosa che gli Stati Uniti volevano .
«Irbil ha fatto la sua parte, con la sua offerta conciliante» ha detto Paul Michael Wihbey, presidente del Global Water e Energy Team Strategy (GWEST LLC) aggiungendo : «Se Maliki e il vice primo ministro Shahristani non rispondono alle richieste del KRG, poi osserveranno Washington sostenere il rafforzamento dell’alleanza energetico turco – KRG , anche con il tacito appoggio dell’Iran».