Indagine su Podemos: soldi dal Venezuela

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SPAGNA – Madrid 07/04/2016. La polizia spagnola sta indagando su di un presunto pagamento del governo del Venezuela ad una fondazione legata al partito Podemos, la terza più grande formazione politica presente in parlamento.

L’indagine si basa su un documento del 28 maggio 2008 firmato dall’ex ministro delle Finanze del Venezuela Rafael Isea, per il pagamento di poco più di 7 milioni di euro al Centro de estudios politicos y sociales, Ceps, per, tra l’altro, la diffusione della idee del movimento bolivariano in Spagna. Il documento, pubblicato tra gli altri da El Confidencial e Abc, è ora allo studio dell’unità crimine economico e fiscale della polizia nazionale spagnola, che sta indagando sul presunto finanziamento illecito di Podemos. I pagamenti alla fondazione, di cui Pablo Iglesias e Juan Carlos Monedero, fondatori di Podemos, sono stati beneficiari diretti, sono divisi così: in 1,6 milioni di euro nel 2008 e 2,8 milioni tra il 2009 e il 2012, secondo El confidencial. A questi vanno aggiunti più di 3 milioni di euro in precedenza ricevuti da Ceps per lavori di consulenza a favore del governo venezuelano. Abc ha ripubblicato il documento, che porta al firma del presidente venezuelano Hugo Chavez, evidenziandone i passaggi in cui l’ex ministro delle finanze giustifica la spesa: Isea afferma che i pagamenti contribuiranno alla creazione di un movimento chavista in Spagna e porteranno a cambiamenti politici nel paese tali da favorire il governo bolivariano del Venezuela. Podemos ha sempre negato l’esistenza di finanziamento illecito attraverso contributi provenienti dal Venezuela o dall’Iran, chiedendo una approfondita indagine in merito. Reps, dopo una serie di scandali che l’hanno vista protagonista ha cessato la propria attività a marzo, chiudendo il sito.
La consulenza del Ceps al governo bolivarimao di Chavez si è mossa su diversi fronti come riprova Abc: «Isea informa Hugo Chavez che i risultati dei consigli del Ceps (Centro per gli Studi Politici e Sociali) “sono stati eccellenti nella formazione di agenti di polizia penitenziaria”. Qui le differenze di pensiero (in Venezuela e in Spagna, ndr) dei leader di Podemos, parte integrante nel Ceps sono evidenti: sostengono le politiche carcerarie del Venezuela, dove ci sono prigionieri politici, e rifiutano quelle della Spagna, come ad esempio, la dispersione dei prigionieri dell’Eta.
Allo stesso modo, in un “Rapporto tattico” del 2 settembre 2011 (…) si suggerisce di utilizzare le forze di polizia per reprimere le manifestazioni, proprio il contrario di quanto hanno fatto nella città di Madrid (…) gli scienziati politici del Ceps ritengono che “nel caso di forme estreme di conflitto dove non c’è alternativa ad un intervento che sostituisca l’autorità dello Stato, occorre usare
l’intervento della squadra di risoluzione dei conflitti del Ministero dell’Interno (…) per “ridurre al minimo la forma di conflitto, riducendone la grandezza”». Sempre Abc pubblica la lista dei politici di Podemos, integrati nella struttura del Ceps: «Pablo Iglesias. Segretario generale. È stato responsabile per l’area formazione della fondazione e ha partecipato alle riunioni del Consiglio. Ha viaggiato in Venezuela per conto del Ceps. Inigo Errejón. Segretario politico. Uno dei membri più attivi di Podemos nella fondazione, di cui è stato membro del Consiglio. Ha una stretta relazione con il suo presidente. Juan Carlos Monedero. ex numero tre di Podemos. Ha collaborato, soprattutto nelle questioni relative al Venezuela e al governo Chavez dei cui era un consigliere a un titolo personale. Bescansa Carolina. Segretario dell’analisi politica. Ha trascorso diverse stagioni a Caracas pagata dalla fondazione Ceps, alloggiando in appartamenti di lusso nella capitale venezuelana. Luis Alegre. Segretario Generale di Podemos Madrid. È uno dei consulenti che la Fondazione ha inviato a Chavez a Caracas come consigliere. La fondazione ha pagato 7.000 euro al mese per ciascuno di essi. Alberto Montero. Vice dell’Economia e capo di Podemos (…) ha tenuto la presidenza della fondazione».