Evitare il doppio web-standard

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ITALIA – Roma 06/01/2014. Otto delle principali aziende tecnologiche del mondo hanno sollecitato i governi a interrompere il monitoraggio on-line dei dati personali dei propri cittadini a seguito delle recenti fughe di notizie che hanno rivelato la scala globale di spionaggio a guida Usa su Internet.

La Global Government Surveillance Reform Alliance, composta da Google, Apple, Facebook, Twitter, Microsoft, Yahoo, LinkedIn e Aol è nata dopo lo scandalo Datagate.  

Nel manifesto del gruppo uscito all’inizio di dicembre 2013 si afferma che «i governi dovrebbero limitare la sorveglianza a specifici utenti noti per scopi leciti e non dovrebbero intraprendere la raccolta di dati in massa delle comunicazioni via Internet». Si chiede inoltre che le agenzie di intelligence raccolgano informazioni in «un quadro giuridico chiaro in cui poteri esecutivi siano soggetti a controlli forti e saldi»; al momento non è chiaro se questa iniziativa porterà un vero cambiamento. Ad esempio, riporta Scidevnet, il grado in cui le esigenze dell’Alleanza sono soddisfatte in Medio Oriente e la protezione globale dei dati personali on-line, dipenderà da singoli accordi stabiliti tra ognuna delle società e i governi arabi : in Occidente, le persone hanno governi relativamente trasparenti e le agenzie d’intelligence sono sotto loro controllo. In Medio Oriente, la situazione è peggiore, perché i governi sono meno trasparente e l’infrastruttura di sicurezza è molto più “misterioso e brutale”. Nel 2013, tra i paesi arabi, Egitto, Marocco, Oman, Sudan e Tunisia sono stati considerati  i migliori per la sicurezza informatica più sviluppata, secondo il Global Cybersecurity Index redatto dalla agenzia International Telecommunication Union delle Nazioni Unite. I cittadini arabi hanno adottato le nuove tecnologie più tardi rispetto a quelli in Europa e negli Stati Uniti e così le loro richieste per una migliore protezione dei dati rimangono limitate; in Medio Oriente, il concetto di privacy e la consapevolezza della sorveglianza dello stato stanno iniziando a crescere ora, perché le persone iniziano a utilizzare i telefoni cellulari e gli account internet per attività personali. Nei prossimi  dieci anni, la popolazione vorrà più trasparenza.

L’iniziativa statunitense potrebbe anche avere un impatto sostanziale in Africa per evitare un doppio standard nei paesi africani. Una convenzione dell’Unione africana che mira a stabilire un quadro di sicurezza informatica comune per il continente dovrebbe essere approvato a fine gennaio. La bozza prevede impegni in materia di sicurezza informatica nazionale, commercio elettronico e crimini informatici come la pornografia infantile, il razzismo e la xenofobia.