La recente tregua tra Israele e Hamas e le dichiarazioni dei ministri israeliani sull’istituzione di un porto al largo della Striscia di Gaza sono un segno dei continui tentativi di creare lo stato di Gaza all’interno del territorio palestinese per far morire il progetto di uno Stato palestinese, afferma una parte della politica palestinese riprese da Asharq al Aswat.
In estrema sintesi, Gerusalemme consentirebbe lo sviluppo di Gaza con un porto e un aeroporto per consolidare le sue posizioni e far sì che Hamas vada a gestire un territorio in maniera definitiva in cambio di una tregua tra le due realtà.
Secondo Channel 12, il ministro della Difesa israeliano Naftali Bennett ha incaricato i capi dell’esercito di effettuare uno studio di fattibilità in materia di sicurezza sulla possibilità di istituire un porto e un aeroporto artificiale a Gaza. In precedenza, Bennett ha incontrato il ministro degli Esteri israeliano Yisrael Katz, che per primo aveva suggerito l’idea di un porto marittimo al largo della costa di Gaza. Si presume che l’esercito presenterà, entro un periodo massimo di otto settimane, un documento di valutazione al riguardo.
L’idea di istituire il porto marittimo è stata ripetutamente discussa negli accordi tra Israele e Hamas. Tuttavia, Tel Aviv l’ha collegata all’accordo sulle fasi avanzate, compresa la questione dei prigionieri e dei detenuti detenuti di Hamas. Il Cairo, riporta il giornale egiziano, lavora da anni a una tregua a lungo termine sul territorio, apparentemente invano.
Israele tratta con Hamas come governo di Gaza, anche se dice di non firmare accordi con organizzazioni “terroristiche”. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha detto che Hamas è responsabile degli attacchi contro Israele lanciati da Gaza perché governa il territorio e ha detto che occorre sulla base di questo stato di fatto.
Nel frattempo, il leader di Hamas Ismail Haniyeh e il segretario Generale del Jihad islamico Ziyad al-Nakhalah dovrebbero arrivare al Cairo questa settimana per colloqui con il governo egiziano. Channel 13 ha detto che queste visite rientrano nel quadro dei progressi nei negoziati con gli israeliani su una tregua. Fatah ha avvertito dei pericoli di tali accordi che Hamas ha concluso segretamente e pubblicamente con il governo israeliano, chiedendosi se una particolare organizzazione possa condurre accordi per conto dell’intero popolo palestinese.
Fatah ha rilasciato una dichiarazione il 1° dicembre condannando le azioni di Hamas, dicendo che il movimento insiste per rimanere parte dei Fratelli Musulmani, non del sistema politico palestinese. La dichiarazione indica che Hamas vuole presentarsi come alternativa all’Organizzazione per la liberazione della Palestina.
Lucia Giannini