DONETSK. Scompare l’Ucraina, nasce Malorossiya

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I ribelli filo russi dell’Ucraina orientale hanno proclamato la creazione di un nuovo stato: Malorossiya, “Piccola Russia”. Secondo quanto riporta Deutsche Welle, le forze ribelli dell’Ucraina orientale il 17 luglio hanno annunciato un referendum per la creazione di un nuovo stato che sarà chiamato Malorossiya, “Piccola Russia”.

In una dichiarazione pubblicata sull’agenzia di notizie del Donetsk, Dan, Alexander Zakharchenko (nella foto) ha affermato che il nuovo Stato aspirerebbe a includere non solo le aree sotto il controllo degli insorti, ma anche il resto dell’Ucraina.

Rappresentanti delle auto-dichiarate “Repubbliche popolari” di Donetsk e Luhansk hanno accettato di «dichiarare la creazione di un nuovo stato, successore dell’Ucraina» ha detto Zakharchenko.

Nel comunicato si dice anche che «il governo dell’Ucraina ha dimostrato di essere uno stato fallito» e che l’Ucraina ha «dimostrato la sua attuale e futura incapacità di fornire pace e prosperità ai suoi residenti».

La Malorossiya coprirà tutta l’area dell’Ucraina, con la capitale spostata da Kiev a Donetsk; mentre Kiev sarebbe ridotta a «centro storico e culturale». Le auto-proclamate autorità a Donetsk hanno ripetutamente espresso le loro intenzioni di volersi ricongiungere alla Russia. Il Cremlino, tuttavia, nega sia ogni collegamento che ogni volontà di annessione deiterritori. La “Piccola Russia”, che non ha alcuna possibilità di essere realizzata, mette in crisi l’accordo di cessate il fuoco. Il presidente filo-occidentale dell’Ucraina, Petro Poroshenko, ha risposto promettendo di ripristinare la sovranità ucraina nelle aree insorte di Donbas e Crimea. Poroshenko ha detto che «il progetto della Nuova Russia è sepolto».

Come si ricorderà l’Ucraina nel 2014 ha allontanato il presidente filo-russo, Viktor Yanukovych, con una serie di proteste di piazza che chiedevano legami più stretti con l’Occidente; i ribelli filo-russi hanno preso il controllo di parte dell’est del paese. Negli scontri sono morte circa 10.000 persone.

L’accordo di Minsk del 2015, un accordo di cessate il fuoco mediato da Ucraina, Russia, Germania e Francia, ha cercato di porre fine agli scontri che continuano lungo le linee di frontiera. Tutte le parti hanno chiesto un rilancio nei colloqui, ma i progressi continuano a bloccarsi. L’inviato dell’Ucraina per i negoziati con i ribelli, Yevgen Marchuk, ha detto ai media locali che l’annuncio «potrebbe bloccare completamente i negoziati».

Il 18 luglio, Denis Pushilin, presidente del Consiglio dei Popoli della Repubblica popolare del Donetsk, ha detto che la questione relativa all’istituzione di un nuovo Stato in Ucraina deve essere discussa e elaborata in maniera approfondita. «L’istituzione dello stato di Malorossiya potrebbe essere un’iniziativa interessante (…) Tuttavia, a mio avviso, sarebbe opportuno mettere in discussione innanzi tutto simili questioni nel parlamento e attraverso un referendum nazionale (…) La questione richiede una discussione; Dobbiamo conoscere l’opinione della società» prosegue il presidente del parlamento. Pushilin ha sottolineato che l’idea di stabilire Malorossiya non è stata sostenuta finora da atti legislativi della Dpr e Lpr e non ha ancora ricevuto una valutazione inequivocabile nelle due repubbliche e nella Federazione russa. L’idea di uno stato federale della Malorossiya era già stata lanciata a gennaio 2017 dalle autorità di Sebastopoli, riporta il Kyivpost.

Graziella Giangiulio