Per un socialismo digitale

234

CUBA – L’Avana 10/06/2015. Abel Prieto, ex ministro della cultura, oggi consigliere del presidente Raul Castro, ha esortato la comunità internazionale a “decolonizzare” l’uso delle nuove tecnologie.

Prieto ha lanciato questo appello durante la sessione di chiusura della conferenza internazionale sulla comunicazione politica digitale, svoltasi all’Avana. Nel suo discorso, pubblicato sul sito del governo Cubadebate, Prieto ha descritto l’accesso a Internet come un “diritto sociale” che deve essere esteso ai più poveri e svantaggiati. Cuba deve utilizzare le nuove tecnologie dell’informazione per rendere la società «più dinamico, efficiente, partecipativo e proprio» e come «uno strumento per lo sviluppo umano sostenibile del paese e il suo inserimento efficace nella comunità delle nazioni». Prieto ha poi sottolineato la necessità di promuovere alternative all’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nei contesti regionali e internazionali «per contrastare le pratiche egemoniche nel mondo digitale (…) Dobbiamo costruire un socialismo digitale». «La sfida tecnologica deve essere associato alla sfida culturale ed entrambe devono essere affrontate rafforzando una coscienza critica collettiva, con la partecipazione di tutti cittadini». Più di 200 delegati provenienti da 34 paesi hanno partecipato alla tre giorni tenuta presso il Palazzo delle Convenzioni. Cuba ha uno dei tassi più bassi al mondo di penetrazione di Internet. Solo pochi eletti sono dotati di connessioni a casa e le spese per navigare sul Web negli Internet café statali o negli alberghi sono al di là dei mezzi di molti cubani. Tradizionalmente, il governo cubano ha detto che la “mancanza di capacità” di connessione Internet era dovuta all’embargo economico statunitense dell’isola, ma con il disgelo in corso nelle relazioni bilaterali, Washington ha promesso di facilitare il passaggio di L’Avana all’era digitale diffusa.