ZIMBABWE. Sale al potere il capo militare del golpe

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L’ex comandante dell’esercito dello Zimbabwe, che di recente ha guidato il golpe militare che ha allontanato Robert Mugabe dal potere, ha  giurato il 28 dicembre come uno dei vicepresidenti del paese africano. L’ex generale Costantino Chiwenga ha giurato come vice presidente congiunto a fianco di Kembo Mohadi, l’ex ministro della Sicurezza nazionale che dopo il golpe nel mese di novembre è stato nominato ministro della Difesa, della sicurezza e dei veterani di guerra.

La cerimonia di giuramento si è svolta nel palazzo del presidente Emmerson Mnangagwa, nella capitale Harare. Secondo Efe, la nomina di Chiwenga come vice presidente è stata considerata una ricompensa per il suo ruolo nel far dimettere Robert Mugabe, dopo 37 anni di incontrastato potere. Chiwenga aveva rassegnato le dimissioni dalla sua carica di capo dell’esercito nei giorni successivi alla destituzione di Mugabe da presidente, avvenuta il 21 novembre, fatto che ha spianato la strada a Mnangagwa, ex-vice presidente sotto Mugabe, per diventare il nuovo presidente dello Zimbabwe.

Emmerson Mnangagwa ha giurato il 24 novembre come presidente dello Zimbabwe nello stadio nazionale di Harare

Il 75enne Mnangagwa, detto il “Coccodrillo” ha promesso che le elezioni si sarebbero svolte l’anno prossimo e ha riconosciuto gli errori fatti da Mugabe.  

Mnangagwa si guadagnò il soprannome di “Ngwena”, termine della lingua Shona per “coccodrillo”, animale famoso e temuto nella tradizione dello Zimbabwe per furtività e spietatezza.

Il 23 novembre scorso, il Coccodrillo chiese ai cittadini di non compiere “punizioni vendicative”, puntando alla riconciliazione sociale. Tuttavia, il trattamento approssimativo riservato dall’esercito ad alcuni lealisti di Mugabe, come l’ex ministro delle Finanze Ignazio Chombo, ricoverato in ospedale il 24 novembre per le percosse subite durante l’arresto,  aveva creato dubbi sull’attendibilità del Coccodrillo verso la democrazia.

Mnangagwa ha appoggiato il nazionalismo economico di Mugabe, il che lascia intravedere che forse non è il pragmatista amico del mercato auspicato da molti investitori, cinesi in testa.

La ricostruzione di un’economia in frantumi e il ripristino della fiducia degli investitori sono stati posti infatti in cima all’ordine del giorno del governo del presidente Coccodrillo.

Lucia Giannini