Sana’a: sciopero contro l’aumento dei prezzi

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YEMEN-Sana’a. 06/08/14. Sono iniziati lunedì gli scioperi di migliaia di persone, in gran parte fedeli a Al Houthi,  per le strade della capitale yemenita e in molte altre città in tutto il paese per protestare contro la recente decisione del governo di revocare le sovvenzioni ai combustibili. Fonte Gulf News.

 

I raduni nascono in risposta ad un invito da parte del leader del gruppo di Al Houthi, che ha esortato gli yemeniti a organizzare grandi proteste per mostrare solidarietà con i palestinesi di Gaza e rifiutare l’aumento dei prezzi del carburante. I manifestanti hanno scandito slogan popolari, maledicendo gli Stati Uniti e chiedendo le dimissioni del governo. La protesta è stata ampiamente boicottata da alcune forze come i sostenitori dell’ex presidente Ali Abdullah Saleh, il partito Islah e le altre forze che si ribellarono all’ex presidente nel 2011. Il ministero dell’Interno ha schierato forze armate nella capitale e gli elicotteri sono stati visti volare sulla protesta. 

Abdul Malek Al Houthi, il leader del gruppo ribelle nel nord dello Yemen, ha minacciato sin da domenica che il suo gruppo avrebbe usato “altre opzioni” che potrebbero includere l’uso della violenza se il governo non revoca l’aumento del carburante e si dimette. 

Al Houthi ha detto che il governo lavora in armonia con i desideri “stranieri distruttivi”. I ribelli controllano una grande fetta di terra nel nord dopo sanguinosi conflitti con le forze governative e  un gruppo islamista rivale e gruppi tribali. Recentemente hanno tentato di allargare il loro territorio nella provincia di Amran, 50 chilometri a nord della capitale, che è visto come la roccaforte dei loro avversari, la tribù di Al Ahmar. Il presidente dello Yemen, Abd Rabbo Mansour Hadi ha difeso la decisione il 2 agosto in un incontro con il gabinetto, dicendo che togliere le sovvenzioni è «una necessità nazionale» per evitare un «tracollo economico». 

Un litro di benzina è stata venduta per 200 riyal anziché 125 riyal (Dh2.13), mentre il diesel è stato venduto a 195 riyal (Dh3.3), piuttosto che a 100 riyal. 

A differenza delle proteste sanguinose del 2005, però, l’ultima decisione ha scatenato violente proteste limitate nella capitale, dove alcune persone hanno bruciato pneumatici e bloccato alcune strade. Le forze governative hanno disperso rapidamente le proteste e hanno arrestato alcuni dei manifestanti. 

Nel frattempo, il partito dell’ex presidente Ali Abdullah Saleh ha minacciato uscire dal governo di unità se il primo ministro non si scusa per aver accusato l’ex presidente del coordinamento con gli Al Houthi per rovesciare il governo e per aver istigato la folla alle manifestazioni.