YEMEN. Riad allenta il blocco per evitare il genocidio

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La missione dell’Arabia Saudita alle Nazioni Unite ha annunciato che Riad e i suoi alleati riapriranno aeroporti e porti nello Yemen. L’annuncio è arrivato dopo che le Nazioni Unite e più di 20 ong hanno denunciato il blocco, avvertendo che potrebbe portare milioni di persone alla morte, riporta Press Tv.

Il primo passo in questo processo sarà fatto entro 24 ore con la riapertura di tutti i porti nelle zone controllate dall’ex governo yemenita sostenuto da Riad: Aden, Mocha e Mukalla, nello Yemen meridionale.

All’inizio di questo mese, l’Arabia Saudita ha annunciato che stava chiudendo i confini aerei, marittimi e terrestri dello Yemen, dopo che gli houthi avevano attaccato l’aeroporto internazionale vicino alla capitale saudita. Per i porti delle zone controllate dagli houthi, tra cui Hudaydah, la missione saudita ha dichiarato di aver chiesto all’Onu di inviare esperti per discutere su come fermare il contrabbando di armi nello Yemen.

L’Arabia Saudita spera che l’Onu impedirà «il contrabbando di armi, munizioni, parti missilistiche e denaro contante che vengono regolarmente forniti dai complici iraniani ai ribelli Houthi», afferma la dichiarazione. Il 12 novembre, il movimento houthi, Ansarullah ha minacciato di colpire navi da guerra e petroliere dell’Arabia Saudita e dei suoi alleati per ritorsione al blocco imposto ai porti yemeniti, in particolare a Hudaydah.

Migliaia di yemeniti hanno protestato davanti alla sede Onu di Sanaa contro il blocco saudita e la chiusura di valichi terrestri, aeroporti e porti.

L’Arabia Saudita ha colpito lo Yemen dal marzo 2015, nel tentativo di schiacciare Ansarullah e di reintegrare l’ex presidente Abd Rabbuh Mansur Hadi, alleato di Riad.

Più di 12.000 persone sono state uccise dall’inizio della campagna bellica, più di due anni e mezzo fa; gran parte delle infrastrutture del paese, inclusi ospedali, scuole e fabbriche, sono stati distrutti e da aprile sono morte di colera altre 2.100 persone.

Lucia Giannini