Yemen sempre più nel caos

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YEMEN – Sanaa. 29/12/13. Sempre difficile la situazione in Yemen. Mentre gli studiosi si rifiutano di firmare il documento per dirimere la questione tra Nord e  Sud, i membri delle tribù fanno saltare in aria un gasdotto nella provincia Hadramout orientale dello Yemen.

L’Authority ha annunciato che gli scienziati dello Yemen, il 28 dicembre, si sono rifiutati di dare il via libera al documento preparato per la risoluzione della questione del Sud. Il documento era stato siglato lunedì scorso da un certo numero di forze politiche che ha partecipato alla conferenza di dialogo nazionale. «La Commissione ha ritenuto, si legge in un comunicato, che con questo documento si sta cercando di laicizzare il paese, e si sta cercando l’esclusione della legge islamica». Aggiungendo che «il documento non solo non risolve il problema, soprattutto al Sud, ma mina la parte legislativa del paese, con la confisca dell’amministrazione nazionale, e immettere il paese sotto amministrazione fiduciaria internazionale per lungo tempo».

L’Autorità non ha spiegato cosa si intende per “mettere il paese sotto amministrazione fiduciaria internazionale”, né come il diritto islamico venga minato. Tale documento sta cercando di delineare una soluzione alle controversie nate tra Nord e Sud del paese, tra cui la richiesta secessionista da parte del Sud. Secondo l’Autorità il documento presentato discrimina e marginalizza il Sud. Dichiarazioni smentite da Sanaa.

E mentre si affievolisce sempre di più la speranza di trovare un accordo tra Nord e Sud del Paese, i membri delle tribù hanno fatto saltare in aria un gasdotto nella provincia Hadramout orientale dello Yemen, interrompendo il flusso di petrolio, a darne notizia un funzionario del governo locale. Fonte Reuters. Questa è la prima volta che il gasdotto è stato colpito. Si trasporta greggio da un giacimento di petrolio in Hadramout alla porta del paese di Mukkala. Le tribù in Yemen spesso attaccano oleodotti per protesta per avere più occupazione e la liberazione di parenti incarcerati. Giovedì hanno sequestrato un edificio ministero del petrolio nella regione in risposta all’uccisione del loro leader tribale a un checkpoint dell’esercito di questo mese.