YEMEN. Nuovo attacco della coalizione su Hodeida

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La coalizione saudita, sostenuta dagli Stati Uniti, ha attaccato le posizioni ribelli Houthi a Hodeida con attacchi aerei e un assalto a terra il 7 novembre e ora controlla una strada principale che conduce alla città.

Secondo quanto riporta Afp, che cita fonti militari, un gruppo di assalto addestrato dagli Emirati, noto come i Giganti, con l’appoggio di elicotteri Apache, ha preso un’area urbana lungo la 50esima Strada, che conduce alle strutture portuali della città del Mar Rosso a circa 5 chilometri di distanza. 

I ribelli sciiti, sostenuti dall’Iran, hanno sparato principalmente da posizioni di sopraelevate e dai tetti, e hanno dato fuoco agli pneumatici per oscurare l’area impedendo alle navi di fornire appoggio al fuoco; la maggior parte dei civili è fuggita dall’area. Decine di combattenti sono stati uccisi e centinaia di feriti sono segnalati da entrambe le parti da quando cinque giorni fa è iniziata una nuova offensiva della coalizione sulla città, in seguito agli appelli dell’amministrazione Trump per un cessate il fuoco entro la fine di novembre.

La coalizione guidata dall’Arabia Saudita, che cerca di riportare al potere il governo yemenita riconosciuto a livello internazionale, è in guerra con gli Houthi dal marzo 2015. Lo stallo del conflitto ha generato la peggiore crisi umanitaria del mondo. Hodeida, il principale hub per gli aiuti umanitari alla popolazione, è diventato l’epicentro del conflitto.

Una struttura sanitaria sostenuta da Save the Children a Hodeida è stata attaccata il 6 novembre, danneggiando una delle farmacie che forniscono medicinali salvavita, ha detto l’ong in un comunicato. Il gruppo ha detto che i bombardamenti hanno colpito anche le zone residenziali di Hodeida, dove la vita di centinaia di migliaia di persone, circa la metà di loro bambini, è in pericolo.

Il capo dell’agenzia delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura e altre strutture dicono che il conflitto ha spinto lo Yemen sull’orlo della carestia, sottolineando come la comunità internazionale non riesce a porre fine alla fame.

Antonio Albanese