YEMEN. Gli abitanti di Hudayda fuggono dalla pioggia di bombe

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I civili della città yemenita di Hudayda stanno cercando di lasciare la città in mezzo ad una serie continua di attacchi aerei e terrestri, nel tentativo di sfuggire all’avanzata delle forze della coalizione araba. 

Secondo il britannico The Indipendent, combattimenti feroci sono avvenuti nei pressi dell’aeroporto della città: elicotteri alleati contro i cecchini ribelli Houthi sui tetti di case, scuole e moschee del quartiere di Manzar. Gli attacchi aerei hanno colpito i quartieri meridionali della città. Si ritiene che almeno 280 civili siano stati uccisi dall’avvio dell’operazione Vittoria dorata tesa alla bonifica della città portuale. Le organizzazioni umanitarie non sono riuscite a raggiungere i quartieri meridionali e non ci sono dati affidabili su quanti dei 600.000 abitanti della città siano stati sfollati dalle loro case, ma si stima che almeno 1.000 persone abbiano tentato di raggiungere il vicino villaggio di Marawiah.

La battaglia per Hudayda dovrebbe essere la più grande finora nella complessa guerra civile dello Yemen. I suoi abitanti hanno già subito tre anni di attacchi aerei e un blocco del porto guidato dall’Arabia Saudita, che ha esacerbato una crisi alimentare e ha creato un’epidemia di colera. La città portuale è sotto il controllo degli Houthi dal 2015, ed è diventata la linea vitale del paese, attraverso la quale passa oltre il 70 per cento di cibo, aiuti, carburante e importazioni commerciali.

Due terzi della popolazione dipendono ora dagli aiuti che passano attraverso il porto di Hudayda per sopravvivere, tanto che l’Onu e le agenzie umanitarie hanno detto che qualsiasi danno potrebbe ampliare la già terribile crisi umanitaria dello Yemen. 

Il ministro degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti, Anwar Gargash, ha detto ai giornalisti di Abu Dhabi che le tre priorità della coalizione nella lotta sono la protezione dei civili, il flusso di aiuti e «l’uso della forza per stabilire un processo politico» con gli Houthi.

Lucia Giannini