Yemen: cittadini USA evacuati

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YEMEN-Sana’a 06/08/13. Il personale non essenziale del governo statunitense ha avuto l’ordine di evacuare da San’a. Fonte dipartimento di Stato americano. Il quale ha chiesto ai cittadini statunitensi in Yemen di rientrare subito negli USA. A causa del potenziale e continuo pericolo di attacchi terroristici. Tutto questo mentre un Drone sui cieli dello Yemen, faceva quatto vittime, tutti sospetti di appartenere ad al-Quaeda. Questa mattina un aereo militare USA è atterrato nell’aeroporto internazionale della capitale yemenita. Secondo le fonti yemenite non si sa se è venuto per prendere i cittadini americani o ha portato dei militari

 Washington come annunciato venerdì, ha chiuso 19 ambasciate compresa quella in Yemen e ha anche chiuso numerose missioni militari USA in Medio Oriente. Il New York Times of America, nella sua edizione di lunedi, gli scrive che gli Stati Uniti hanno proceduto a chiudere le loro ambasciate, dopo il monitoraggio delle comunicazioni tra Ayman al-Zawahiri, leader di al Qaeda, e Nasser Louhichi, il leader di al-Qaeda nella penisola arabica, con sede in Yemen. I 5 missili lanciati dal drone avrebbero colpito un auto nella provincia di Marib, uccidendo tutti i suoi passeggeri, ha detto l’agenzia di stampa dello Yemen Seba. Le autorità yemenite hanno rilasciato una dichiarazione, nelle prime ore del mattino di oggi, elencando i nomi di 25 degli elementi legati ad al-Quaeda più pericolosi che hanno partecipato a molte operazioni terroristiche, dicendo che hanno in programma di compiere attentati nel paese durante l’Eid al-Fitr questa settimana. Nella dichiarazione si parla di una ricompensa finanziaria di cinque milioni di riyal yemeniti come ricompensa per chi darà informazioni per arrestarsi 25 ricercati.

Domenica, secondo l’agenzia di stampa yemenita News Agency, i militanti tribali hanno fatto saltare il gasdotto principale in Yemen atto che ha portato alla sospensione delle operazioni di pompaggio del petrolio. Lo Yemen aveva ripreso il pompaggio di petrolio nella pipeline scorsa settimana, dopo diversi giorni di riparazioni dopo un attacco simile, e all’inizio di quest’anno la linea ha pompato circa 125 mila barili al giorno. Il piano è molto chiaro: minare all’economia dello Yemen, il gasdotto principale sito in provincia di Marib, nel centro di Yemen sostiene le riserve in valuta estera e di finanziare fino al 70% della spesa pubblica.

A intrecciarsi con la vicenda yemenita le questioni egiziane. Secondo fonti yemenite vi sarebbe stato un incontro tra il ministro per gli Esteri del Qatar Khalid al-Attiyah e il ministro degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti Abdullah bin Zayed per mettere in azione un piano che porti alla  fine alla crescente crisi tra la nuova leadership politica del paese e tra i sostenitori di manifestanti Anchorage al Il Cairo. Ma gli Stessi Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita sarebbero la vera spina dorsale del nuovo stato yemenita dopo la rivoluzione. All’presidente yemenita ex Ali Abdullah Saleh è stata data la completa immunità per lui e per tutti coloro che hanno servito con lui lo Yemen per eventuali reati, tranne che per le imprese «terroriste» commessi durante il suo governo. (Il presidente ha lasciato il potere in mano al suo vice nel 2012 attualmente presidente in carica Abd Rabbo Mansur Hadi). Il problema è che l’ex presidente anche se ha ceduto il passo al suo vice di fatto rimane ancora in carica e i suoi ministri non lo vogliono più. Non solo il varo della costituzione dello Stato tarda a d arrivare con un grosso buco di potere facile preda di soggetti forti e economicamente forti come al-Quaeda.