Le anatre gialle di Weibo

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USA – New York 19/11/2013. Parole come “carro armato”, foto e nomi di dissidenti cinesi, immagini di anatre di gomma, citazioni di proteste tibetane o di Bo Xilai, vignette politiche non possono comparire su Sina Weibo, il Twitter cinese. 

Ogni giorno, più di 100 milioni di tweet sono inviati a Sina Weibo e ogni giorno, squadre di censori passano al setaccio i messaggi alla ricerca di tutto ciò che suona come aperta sfida alle posizioni del governo. È una interessante analisi lanciata da Pro Publica, newsroom investigativa statunitense che ha provato il servizio cinese cercando di sfidare la censura. Visti i blocchi imposti su Twitter e Facebook, Sina Weibo è un giocatore influente nella vita quotidiana della Cina, con circa 500 milioni di utenti. I censori di Sina sembrano camminare su una sottile lastra di ghiaccio, dice Pro Publica: se essi consentono agli utenti troppa libertà, il governo dovrà farli chiudere; ma se bloccano troppo materiale non rendono giustizia alle aperture dell’economia quasi- capitalista imposta dal centro. Per cinque mesi, l’agenzia statunitense ha controllato100 account Weibo, tenendo traccia di ogni post: su 80.000 post, almeno 4.200, più del 5 per cento, e 527 immagini sono stati cancellati dalla censura. Tra i principali eventi censurati: l’incriminazione di Bo Xilai, una protesta degli agenti di polizia femminile, l’arresto di Xu Zhiyong, il co-fondatore di un movimento democratico di protesta.

Sina Weibo intende rimanere nelle grazie del governo da sempre, prima ancora che il governo cinese iniziasse ad arrestare alcuni dei suoi utenti più popolari nell’estate 2013 contestando il resto di aver “diffuso notizie” anti governative. Gli utenti che pubblicano frequentemente contenuti vietati o che hanno un sacco di seguaci, ricevono minacce e rischiano l’arresto. Pro Publica cita il caso di un utente non indicato per il rischio di rappresaglie, ha postato su Sina Weibo un’accusa di illecito contro un funzionario del governo locale. Poco dopo , ha ricevuto un messaggio diretto di minaccia contro di lui e la sua famiglia. Risultato raggiunto: il grande fratello di Sina Weibo ha ottenuto che quell’utente si astenesse in futuro di postare accuse sul social media. 

I filtri imposti dai censori sono tra i più potenti ma la ricchezza linguistica della lingua cinese permette di evadere le maglie della censura utilizzando perifrasi, giochi di parole, sarcasmo e trucchi tipografici. Ad esempio la innocua frase “gigante giallo anatra” è comunemente usata per indicare i carri armati di piazza Tienanmen e di fonte a questi giochi di parole entrano in gioco i censori umani. L’ azienda impiega centinaia di persone per eliminare i messaggi: quasi il 30 per cento dei messaggi scompaiono tra i 5 e i 30 minuti successivi e il 90 per cento in 24 ore, come hanno provato sulla loro pelle i giornalisti di Pro Publica.