VENEZUELA. Sciopero dei medici e Maduro cambia ministro della Sanità

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Il primo giorno di sciopero del personale infermieristico è stato positivo: ha interessato 20 ospedali e 17 stati del Venezuela.

L’annuncio è stato dato dai rappresentanti sindacali alla trasmissione radiofonica La fuerza es la unión, trasmesso da Rcr. La leadership sindacale ha denunciato che la situazione è insostenibile in tutto il paese. 

Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha, nel frattempo, nominato un nuovo ministro della Sanità, proprio durante le proteste di medici e infermieri che chiedono salari più alti e una risposta ai gravi problemi del sistema sanitario pubblico, riporta El Diario die Caracas.

«Al fine di progredire in un sistema sanitario completo che fornisce tutto, dalle cure sanitarie primarie alla distribuzione dei farmaci tra la popolazione, ho nominato un professore universitario, fisiatra (…) Carlos Alvarado, come nostro nuovo ministro della Sanità», ha detto il presidente su Twitter.

Alvarado, che è stato il rettore della Hugo Chavez Frias Health Sciences University per più di due anni, va così a sostituire Luis Lopez, ministro dal maggio 2017. Alvarado, fino a quel momento, dirigeva la Mission Barrio, unica presenza dello stato nelle zone più piovere del Venezuela, il paese con le più grandi riserve di petrolio al mondo, che si trova ora al centro di una crisi economica che ha causato carenze di cibo e medicinali.

I partiti di opposizione venezuelani e le ONG hanno esortato il presidente ad aprire un canale umanitario per l’ingresso delle forniture necessarie, ma Maduro ha respinto la richiesta in numerose occasioni.

Medici e infermieri in tutto il Venezuela hanno dato il via a manifestazioni e scioperi per chiedere stipendi più alti, la fornitura di vari materiali di assistenza sanitaria, la cui carenza è calcolata all’80 per cento, secondo la Federazione Farmaceutica Venezuelana, riporta Efe.

Prima della sua rimozione, Lopez aveva incontrato il direttore della Pan-American Health Organization Carissa Etienne per organizzare la fornitura di prodotti farmaceutici, anche se non sono state fornite informazioni specifiche su ciò che è stato concordato tra i due.

La Paho aveva chiesto la scorsa settimana al Venezuela di «sviluppare e attuare un piano d’azione per fermare la trasmissione del morbillo e della difterite» e «ridurre la mortalità a causa della malaria».

Sempre Paho ha detto che, a partire dal 2014, dal Venezuela sono scappati circa 22.000 medici, il 33% dei quali proprio dal 2014.

Graziella Giangiulio