Secondo la tv venezuelana La Iguana, un rapporto rivela che il governo americano starebbe offrendo denaro a giornalisti e influencers per infiltrarsi in Venezuela, con l’obiettivo di raggiungere i cittadini venezuelani a cui offrono informazioni per promuovere un cambio di governo nel Paese. I giornalisti verrebbero finanziati per svolgere attività di intelligence nei luoghi in cui risiedono, mantenendo però l’anonimato.
Nel documento della Sezione Affari Pubblici dell’Unità Affari Venezuelani del governo degli Stati Uniti si legge: «Si tratta di un progetto di successo che potrebbe implementare un nuovo modo, crittografico e sicuro, per creare una rete e distribuire informazioni accurate a giornalisti e influencers. Lo scopo è dare vita ad una stampa libera».
Tra le altre attività previste, si legge nel testo, sarebbero compresi «meccanismi rivolti a persone specifiche affinché svolgano attività di intelligence nelle aree di residenza; l’identificazione, la formazione e la fornitura di team mobili, in modo che i giornalisti cittadini possano riferire in modo efficace ciò che sta accadendo nelle loro comunità; la creazione di seminari per giornalisti esperti che si trovano al di fuori del paese (presumibilmente esiliati) per formare nuovi comunicatori; la creazione di un programma di mentoring per la nuova generazione di giornalisti che non hanno la guida di veterani, costretti a lasciare il Venezuela e la realizzazione di un un progetto che metta in contatto esperti e studenti di giornalismo, che presto dovranno affrontare i problemi del Venezuela odierno».
Questo “Avviso di opportunità di finanziamento sull’accesso alle informazioni per la formazione e lo sviluppo dei media” contempla un programma di piccole sovvenzioni, tra i 10.000 e i 100.000 dollari, e dimostra l’importanza che gli USA attribuiscono al clima di opinione interno al Paese.
Nella sezione intitolata Espansione del dibattito pubblico, i promotori dell’annuncio sperano di ricevere progetti che abbiano come obiettivo quello di «aumentare e approfondire l’informazione sui problemi della comunità e sulle questioni di politica pubblica a livello locale, regionale o nazionale; aumentare le informazioni, compresa la produzione di contenuti, sul ruolo degli aiuti statunitensi al Venezuela e sull’importanza di espandere i legami economici, politici e culturali tra il paese e i suoi vicini».
Il rapporto parla di ‘infiltrazione’, facendo riferimento ad uno degli scopi del progetto, ossia «presentare proposte per finanziare persone che si infiltrino in questa zona selvaggia con accesso a informazioni accurate». All’interno della proposta emergono però alcune contraddizioni, ad esempio il fatto che si parli di un piano per combattere la forma di governo che il Venezuela ha assunto, ma con la promessa di diffondere informazioni imparziali: «Si tratta di sostenere il rafforzamento della stampa venezuelana indipendente, l’utilizzo di tecnologie accessibili per garantire il libero flusso di informazioni imparziali e l’implementazione di modi innovativi per informare e mantenere informati i cittadini venezuelani, garantendo la loro sicurezza in un ambiente opprimente».
Altra questione su cui viene posta grande enfasi è ‘l’indottrinamento dei giornalisti’. È questo il motivo principale per cui «sperano di ricevere progetti che aumentino le competenze professionali, rafforzino le capacità di investigazione giornalistica dei professionisti dei media, formino i giornalisti in nuove tecniche e approcci per effettuare la transizione al giornalismo digitale e rafforzino i programmi universitari per gli studenti di giornalismo».
I proprietari della stampa venezuelana che si trovano in difficoltà potranno presentare le loro proposte e ricevere finanziamenti, poiché questi sono aperti per i piani che cercano di «rafforzare la capacità di proprietari e manager di gestire i loro media indipendenti e affrontare le sfide che si presentano loro nello spazio mediatico del XXI secolo».
Il piano di assistere media e influencers serve per propagandare il concetto di libertà di stampa promosso dagli Stati Uniti. Nel rapporto viene infatti sottolineato che l’idea è di «far comprendere alla società venezuelana l’importanza della libertà di stampa, prerequisito per un futuro Venezuela libero e democratico, valore chiave condiviso da entrambi i paesi».
Coraline Gangai